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10 feb 2009

Scuole di villaggio

di Luciano Caveri

Le scuole di villaggio erano una realtà capillare in Valle d'Aosta prima che l'istruzione diventasse un problema del pubblico, allora era uno sforzo delle comunità. Per questo nei secoli passati i tassi di analfabetismo erano meno gravi che altrove. Dove c'erano bambini, si ricavavano locali per fare le lezioni. Emile Chanoux ha dedicato pagine commosse a questa istituzione, segno di civiltà. Nel dopoguerra - in una logica di continuità - parecchi dei soldi pubblici di un'autonomia speciale senza risorse vennero concentrate nella costruzione di scuole nei paesi, rispettose dell'architettura locale. Sarebbe bello oggi pensare alla medesima capillarità per l'e-learning e per il telelavoro, immaginando luoghi fisici, come in certi casi le vecchie scuole dismesse, che creino attorno ai computer una socialità per evitare che si crei un effetto isolamento delle singole persone di fronte allo schermo del proprio computer. Per evitare il "digital divide", il "cultural divide" e il... "social divide"!