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17 apr 2022

Un giusto decalogo

di Luciano Caveri

Sono abbastanza affaticato quando seguo certe discussioni sulla guerra d'aggressione in Ucraina. Mi pesano prese di posizione assurde sui "social" per non dire di certi terribili talk show dove spuntano personaggi incredibili. In un mondo normale certe affermazioni piene di "fake news" - le vecchie "bufale", che l'anglicismo non nobilita - obbligherebbero chi le pronuncia al pubblico ludibrio, mentre da noi diventano star con codazzo di fans. Ho letto sul "Corriere" e qui riporto il preciso punto per punto, un vero decalogo, scritto da Dacia Maraini con il pregio di una prosa chiara, che dovrebbe essere convincente anche per certi imbecilli che imperversano.

«Vulgata 1. La guerra è guerra e le atrocità sono parte del suo "Dna". Ma davvero? Quindi Marzabotto e Sant'Anna di Stazzema sarebbero parte di una guerra normale? Non siamo arrivati, dopo secoli di orrori e licenze, a stabilire delle regole che di solito si rispettano, come quella di non sparare sugli inermi cittadini, non bombardare ospedali, asili, e civili inermi? Quando questo avviene, perché certo avviene, si denunciano gli abusi e si chiede la condanna. Vulgata 2. Le atrocità sono sempre state compiute, guardate i gas degli italiani in Africa, guardate gli americani in Vietnam, guardate Milosevic in Serbia eccetera. Ebbene, non è una buona ragione per accettarne delle altre. Io sono tra quelli che hanno protestato, anche affrontando le cariche della Polizia, per protestare contro la guerra del Vietnam, e ricordo piazze intere di giovani che lo facevano con me. Ricordo articoli di fiamma, programmi televisivi e film coraggiosi. La regola è: ogni volta che un Paese in guerra esce dalle regole (faticosamente stabilite in sede internazionale) viene denunciato, redarguito, criticato, messo all'angolo. Questo è il compito dei cittadini civili. Vulgata 3. La povera Russia è stata assalita, circondata, provocata e non ha potuto fare a meno di reagire. Compiangerei semmai quel povero popolo russo che ha dato tanto al mondo e della cui cultura ci siamo nutriti tutti; compatirei quei cittadini che sono sotto il regime di un tiranno che li priva di ogni libertà (ricordiamo i giornali chiusi, i giornalisti assassinati, le minacce di carcere a chi scrive anche solo la parola "guerra"). Non sono i russi che hanno invaso l'Ucraina, è un regime corrotto e tirannico che, oltre a sopprimere la libertà presso i propri cittadini, sta cercando di sottomettere e assoggettare anche i popoli vicini che hanno scelto di volere essere indipendenti e autonomi. Vulgata 4. L'Ucraina è sempre stata russa, fa parte del suo antico territorio sovietico. Ebbene, anche se dopo la rivoluzione sovietica l'Ucraina è diventata parte di una rete di influenza sovietica, secondo la volontà di Lenin doveva essere parte di una federazione di repubbliche indipendenti e con pari diritti. Ma poi è venuto Stalin che ha cominciato a espandersi a danno delle altre repubbliche, cercando di incorporare le identità dei vari popoli in un processo di russificazione che è stato feroce. Nella sua idea crudele di sovietizzazione dei Paesi vassalli, Stalin ha procurato una famosissima carestia che ha ucciso, negli anni 1932 e 1933, più di tre milioni di persone in Ucraina. Crollata l'Unione Sovietica, l'Ucraina si è guadagnata l'indipendenza scegliendo la democrazia. Ho sentito con le mie orecchie un giornalista russo sostenere che Kiev, Odessa, Leopoli, Mariupol appartengono alla Russia da secoli. Sarebbe come dire che l'Austria domani avrebbe il diritto di invadere la Lombardia e il Veneto perché per secoli quei territori sono appartenuti all'impero austro-ungarico. Vulgata 5. La Russia sta facendo un lavoro di denazificazione del Paese occupato. Risposta: certo, in Ucraina ci sono delle frange filonaziste, ma come ce ne sono nella stessa Russia e in tutta Europa. In Ucraina questi nostalgici costituiscono solo il due per cento della popolazione ed è profondamente ingiusto dare dei "nazisti" e cioè dei "razzisti" e dei prevaricatori alle tante persone che se ne stanno terrorizzate nelle cantine senza acqua né luce per non venire catturati o uccisi. Chi è più nazista in questo caso? Dichiarare razziste quelle migliaia di mamme con in braccio i bambini che si ammassano alle frontiere e su cui si è vergognosamente sparato, non solo è falso ma profondamente vile. Dove, come, quando si riconosce il loro nazismo? Tutto ci conferma che sono pacifici cittadini che vivevano la loro vita e sono stati cacciati via brutalmente dalle loro case e dalla loro terra. Ascoltiamoli, parliamo con loro, non cancelliamoli con una etichetta. Vulgata 6. La bomba caduta sulla stazione di Kramatorsk piena di comuni cittadini, fra cui tanti bambini che tentavano di scappare via da città distrutte e bruciate, le hanno messe gli ucraini per poi incolpare l'esercito russo. E qui viene da ridere, se non ci facessero piangere per i tanti cittadini uccisi barbaramente mentre correvano con i loro fagotti una volta perse le case. Ecco, se io fossi un comico, farei ridere il mondo intero con la caricatura di queste teorie: dunque: gli ucraini nazisti, con a capo un ebreo nazista, si sono invasi da soli, si sono buttate le bombe da soli, si sono bruciati le case, hanno torturato, terrorizzato, derubato, cacciato i propri cittadini, inventandosi teatralmente le scene di morte e predazione, per dare la colpa ai russi. Ma davvero il popolo russo crede a queste fandonie? Eppure ho saputo di molti figli emigrati che hanno cercato di convincere i loro padri e non ci sono riusciti. "Sei una marionetta degli americani" è stata la risposta di questi padri rimasti in patria. Si è letto di una infermiera che a Kiev curava un soldato russo prigioniero che continuava a dire: "Vi dobbiamo uccidere tutti, perché siete nazisti e il nazismo è il nostro nemico". E qui capiamo quanto possa diventare potente la propaganda quando un Paese è privo di ogni dialettica informativa, quando c'è una sola voce che tuona dentro le case attraverso una televisione assoggettata, una radio asservita. Un Paese in cui i giornalisti vengono avvelenati, e chi protesta, anche solo per chiedere la pace, viene buttato in prigione con la minaccia di cinque anni di galera si può considerare un Paese che racconta la verità? Vulgata 7. Infine la grande proposta: ma invece di fare la guerra perché non create occasioni di confronto? Perché non cercate il colloquio usando la diplomazia invece delle armi? Giusto, siamo tutti d'accordo. Ma bisogna essere in due per accordarsi. Sono state fatte e si stanno facendo centinaia di tentativi per un accordo. Ma se per Putin la sola intesa possibile consiste nella resa totale e nella rinuncia a ogni libertà, come si può accedere a un accordo? Siamo di fronte a un autocrate che vorrebbe creare intorno al suo Paese altri Paesi totalitari, vorrebbe chiudere la sovranità delle nazioni sovrane, mettere al loro governo dei fantocci, cancellare ogni aspirazione alla democrazia alla libertà di pensiero e di parola. Vulgata 8. I soldati incattiviti dalle reazioni dure dei locali, si danno, per vendetta, allo stupro, uccidono a sangue freddo chiunque passi per la strada, si danno a violenze indiscriminate all'insaputa dei loro capi. Ma davvero crediamo che in un regime severissimo e stretto in una morsa di spionaggio e controlli polizieschi alcuni soldati disperati e rabbiosi si permetterebbero di comportarsi a loro piacere nelle città conquistate senza il permesso e il consenso dei loro superiori? Purtroppo o forse per fortuna, tutto ci fa pensare che non si tratta di iniziative private ma di ordini superiori e la prova ce la dà il fatto che non si tratta di casi isolati, ma di una strategia che viene ripetuta giorno per giorno in città anche lontane fra di loro. Vulgata 9. Armare gli ucraini significa incrementare la guerra. Ma siamo sicuri che disarmandoli e lasciandoli alla mercé del più potente, la guerra di conquista finirebbe? E ci sembra giusto che un popolo di 40 milioni di persone rinunci alla sua libertà e alla sua identità per paura, accettando tutte le pretese di un Paese invasore? Se l'Italia non avesse combattuto la sua battaglia di libertà sotto il regime fascista con una Resistenza che ha dato dignità al suo popolo e oltre tutto le ha permesso di mostrarsi degna di un minimo di credibilità nel dopoguerra, che fra l'altro ha prodotto una classe dirigente fra le più illuminate e coraggiose di tutta la storia nazionale, da cui è nata quella cosa straordinaria che è la nostra Costituzione, saremmo stati meglio come Paese? Vulgata 10. Stiamo attenti perché Putin chiuderà i rubinetti del gas e noi dovremo fare terribili sacrifici. Risposta: la Russia di Putin fa affari d'oro vendendo il gas. Se chiude i rubinetti non avrà più introiti. Infatti non li ha chiusi nonostante le minacce, perché quei dollari sono essenziali per la sua economia di guerra. Quindi semmai siamo noi che dobbiamo chiudere i rubinetti, trovare rapidamente energie alternative. Energie che ci sono, basterebbe investire per una rapida costruzione di pale eoliche, pannelli solari, centrali idroelettriche che per ora sono fermi per confuse ragioni burocratiche. Si insiste a dire che dare armi all'Ucraina significa scatenare la guerra nucleare. Io non sono un'esperta, ma la logica mi dice che si potrebbe benissimo aiutare con armi convenzionali un coraggioso popolo che sta difendendo il suo Paese e la sua dignità (che a volta, lo posso dire io che sono stata in campo di concentramento per avere mantenuto fede alla dignità di una scelta, coincidono) chiedendo invece l'eliminazione di ogni progetto per lo sviluppo delle armi nucleari. Ma il disarmo è una azione a lungo termine. Intanto concentriamoci sul presente aiutando chi si sta impegnando non solo per difendere la sua libertà ma anche il nostro futuro di europei in un mondo che tende, per delusione e semplificazioni, a nuove forme di autoritarismo». Ho ricopiato e sottoscrivo!