Tira una brutta aria
Scrivo da Bruxelles, dove oggi ho problemi di connessione e dunque sarò meno presente nelle discussioni, dove - partencipando agli Open Days - ho avuto una full immersion nella crisi finanziaria internazionale.
Le parole pronunciate in pubblico dal Presidente della Commissione José Manuel Durão Barroso e dal rappresentante del Consiglio Europeo Michel Barnier tracciano un quadro più fosco di quanto fino ad oggi appaia nel dibattito politico italiano.
Le ricadute della crisi americana assomigliano ad un effetto domino che riserverà brutte sorprese.
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Commenti
sorprese
intendi solo per chi ha (beato lui) soldi investiti o ancora più in generale tipo 1929?
1929
Scusa se rispondo solo ora, ma ero senza connettività! Dal 1929 ad oggi il mondo finanziario è cambiato e la mondializzazione che interconnette può creare criticità. Penso ai fondi integrativi ben più impattanti del gioco in Borsa.
In effetti
I continui richiami alla calma cercano di contenere una crisi che ormai non è più alle porte. La microeconomia inizia a rallentare e crescono gli insolventi: sia sporadici che di professione.
Un tempo si entrava in banca con la voglia di trovare un partner commerciale o di risparmio. Io lavoravo e guadagnavo facendoti fare profitti. Adesso non sai bene dove sia l'inghippo in ogni contratto: firmi talmente tanti fogli di tutela che non sai neanche da chi o che cosa. E sopratutto non è un tuo partner ma un esattore!
Daltronde il sistema bancario, definito mafioso durante il processo parmalat, che ha sempre visto il cliente come una mucca da mungere, non ha pensato a tenere in buona salute la sua mandria. Solo che non ne pagano unicamente loro le conseguenze.
Allora le mie domande...
Allora le mie domande in Consiglio erano lecite...
Questa crisi mi preoccupa molto ed il fatto che i media non ne parlino più di tanto e tentino di distrarre l'opinione pubblica con altre storie mi preoccupa ancora di più! spero che non sia come l'evento acuto finale che spesso segna l'esito infelice di patologie croniche... come a dire che spero non sia una "mazzata" finale alla già precaria situazione di molte nostre famiglie che si trovano a fare quotidianamente i conti con il famoso caro vita... spero che non sia un evento che mandi in fumo tanti risparmi e quindi tanti sacrifici affrontati in questi anni...
Tienici aggiornati da lassù
A presto.
Un parere ...
Io sono convinto che uno degli antidoti contro queste crisi che Marx avrebbe chiamato "crisi del capitalismo" sia lo sviluppo autocentrato. Intendiamoci, non parlo di una improponibile autarchia, non voglio mica vivere di latte, patate e fontina né vestire i sabot, parlo della possibilità di produrre ricchezza a partire dalle proprie risorse e dal proprio lavoro. L'esempio dell'Emilia Romagna in questo senso è eccellente: in quella Regione si è creato un tessuto produttivo che si basa essenzialmente sulle risorse e sul lavoro locali e ciò ha fatto 'sì che la produzione di ricchezza pur non raggiungendo livelli eccelsi è costante e molto più sicura che altrove. Puntare sui prodotti locali potenziando la produttività attraverso la cooperazione, ad esempio, sarebbe un inizio. Non permettere a aziende che fanno prodotti estranei (con materie prime che vengono da via e prodotti finiti che andranno via) di installarsi qui è senz'altro un altro accorgimento utile. Aziendalizzare le filiere rendendo meno pesante l'espletamento delle varie attività di montagna (aziende più grandi che consentano ai dipendenti di fruire dei benefici di cui godono tutti gli altri: stipendio fisso, ferie, malattia, congedi parentali, eccetera) sarebbe un altro importante cambiamento. Convertire le strutture turistiche nate per ricchi estranei in strutture a disposizione di un'utenza meno danarosa ma più interessata a ciò che qui c'è sempre, e non solo alla neve e agli skilift, è un'altra idea. E via così, eliminando gli sprechi e le rendite di posizione, in modo da avere un'economia sana che sappia produrre il reddito necessario per far vivere questa popolazione, magari non nel lusso, ma senza essere troppo esposta ai movimenti tellurici dei mercati finanziari. Poche banche, poche finanziarie, poche assicurazioni e balle varie; più Valle d'Aosta, insomma, e meno ricchezza d'importazione.
Un calepin che verrà
Concordo con Hélène sul fatto che il vero timore - vogliamo dirlo? - sono i conti correnti e la paura che ingenera sfiducia sulla sincerità del sistema bancario. A Freeoliver una annotazione: questa crisi non ha nulla a che fare con la crisi del capitalismo evocata dai marxisti. Ne parlerò in un Calepin.
Alberto Grisero - Aosta
Egregio consigliere Caveri, quanto deve preoccuparsi, chi possiede, all'Unicredit, titoli obbligazionari con una % di componente azionaria?
P.S: Gentile consigliere Impérial, trovo che sia vagamente iettatorio, dire: "Tienici aggiornati da lassù"!
Gent.mo Sig. Grisero,
credo che lei abbia frainteso l'utilizzo da parte mia dell'avverbio lassù... esso si riferiva esclusivamente al fatto che in questi giorni Luciano si trova a Bruxelles. Nessun significato iettatorio da parte mia... e spero che questo sia chiaro soprattutto per te Luciano!
Intanto i nostri governi nazionali iniziano a mettere in atto manovre garantiste nei confronti dei nostri risparmi. Speriamo in bene.
A presto.
Scongiuri?
Essendo a Bruxelles, oggettivamente a nord, non avevo colto significati menagrami! Più azionario c'è, peggio è! Vediamo se oggi i mercati si calmano!
I nostri Governi
I nostri governi dovrebbero trovare un fronte comune e non procedere in ordine sparso..la Commissione Europea dovrebbe dettare una linea da seguire uguale per tutti.
Da quanto si sente...
Le diplomazione finanziarie si stanno muovendo. Certamente sarebbe gradita una forte presa di posizione contro la speculazione, quella che mette le toppe sui pantaloni dei piccoli risparmiatori. Anche di quelli che non mettono il naso fuori di casa.
Alberto Grisero - Aosta
Gentile consigliere Hélène Impérial, avevo compreso bene, il significato delle sue parole: semplicemente, ho voluto fare una battuta.
Parlando, invece, di cose serie, ieri sera, da Bruno vespa, un esperto ha detto che, da lunedì 13, una volta passata la bufera, le borse dovrebbero cominciare a risalire ed anzi, vedevo adesso su Internet, che le maggiori "piazze" sono già in ripresa.
A picco
Continuano le difficoltà e oggi ho ribadito all'Ambasciatore italiano presso l'UE che se ci dovranno essere interventi pubblici di sostegno vanno mitigati temporaneamente la politica di concorrenza ed il Patto di stabilità.