Sempre più digitale
Non c’è troppo spazio per la nostalgia. Anche se sembra essere il destino di certe generazioni di mezzo come la mia, obbligate a inseguire l’innovazione per non restare al palo.
Sono un tifoso della rivoluzione digitale, anche se appartengo alla generazione della carta. Il massimo della tecnologia, quando ho cominciato a fare il giornalista, era la macchina da scrivere elettrica, meno faticosa di quella meccanica. Ricordo bene le telescriventi del tempo che fu che battevano le notizie d'agenzia e la prima volta che ho visto, con la carta chimica che si arrotolava, il miracolo del fax con un fo...
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