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19 ago 2025

Baudo e la TV del passato

Ogni tanto mi figuro che cosa sarebbe stata la mia vita se, al posto di imboccare inopinatamente la carriera politica, avessi continuato senza questa digressione così lunga il mio lavoro di giornalista radiotelevisivo.

Esercizio ozioso di certo, più un gioco che un quadro realistico, visto che qualunque sviluppo immaginato sarebbe null’altro che una fantasia.

Per altro, mentre la radio in sostanza non è diametralmente cambiata, se non ovviamente con l’ormai datata fine del monopolio RAI e l’avvento della radiofonia privata e gli ascolti sul Web (podcast compresi), la Televisione è esplosa vers...

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18 ago 2025

La Montagna a sproposito

Ho fatto il giornalista a tempo pieno per parecchi anni, anche se in realtà larga parte della mia vita è stata dedicata alla politica, ma con occhio - che forse qui dove mi state leggendo si capisce - all’informazione come elemento espressivo. Mi resta di certo la curiosità di guardare a come cambia il giornalismo, constatando che alcune cose restano uguali. Il caso più evidente sono questi giorni che ruotano attorno al Ferragosto.

Quando la ricerca delle notizie langue, solo elementi di casualità ravvivano le pagine dei giornali e i servizi dei telegiornali, oltre ai nuovi mezzi via Web che s...

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17 ago 2025

Il giusto appello dí Veltroni

Sono alcuni anni che, per le circostanze del lavoro e della vita, non incontro Walter Veltroni, più o meno mio coetaneo e con cui abbiamo avuto in passato le frequentazioni normali per chi ha orbitato in politica.

Di lui ho sempre apprezzato la pacatezza e la capacità di lavoro, caratteristica di chi è nato e cresciuto nell’humus culturale di una Sinistra dove per primeggiare bisognava farsi le ossa e dimostrare carattere.

In questi anni, sui giornali, con i libri e nel settore audiovisivo, Veltroni ha lavorato alacremente, dimostrando una grande duttilità nel mondo culturale.

L’equilibrio è ...

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16 ago 2025

Il lungo viaggio dell’anguria

Mi sono convinto con il tempo che mai si esaurirà la mia curiosità, che non so neppure se possa definirsi intellettuale o cos’altro.

Quel che forse ho capito è che non ci si debba chiudere nella gabbia delle categorie e tutto è utile da apprendere, che sia tema serio, serioso, semiserio o, sbalzando altrove, sia scherzoso, umoristico o, ancora più lontano dalla serietà, ironico e sarcastico.

Leggo Enrico Cicchetti su Il Foglio che si destreggia su di un frutto (forse): “In principio era il deserto, e nel deserto alcuni uomini. Pastori nomadi con la bocca impastata di sabbia e vento, raccolti c...

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15 ago 2025

Il Ferragosto delle guide alpine

Alla fine il Ferragosto sulle Alpi, per una serie di combinazioni, è diventato la festa di una delle figure più simboliche della montagna: la guida alpina.

La parte storica è ben nota: piano piano, con l’avvento alla fine del Settecento di un turismo misto alla scienza che sceglie di scalare le vette, si sviluppa la figura professionale.

Solo nel 1821 la “Compagnie desguides” di Chamonix fa da battistrada con un’organizzazione stabile e viene seguita dalla valdostana Courmayeur nel 1850, quando i territori sono ancora entrambi sotto Casa Savoia.

La guida alpina nel tempo si evolve e diventa p...

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14 ago 2025

La responsabilità

Assumersi le responsabilità. Detto così suona banale e quasi scontato. Eppure, per chi abbia fatto politica e amministrazione, la questione è sempre più decisiva per l’efficacia del settore pubblico.

Anche nel lessico corrente, nel caso della Valle d’Aosta, esiste una specie di zona grigia.

La Valle d’Aosta è una Regione a Statuto speciale. Uno status sancito nell’articolo 116 della Costituzione. Tra parentesi sono fiero di avere aggiunto, nella riforma del 2001, anche la dizione bilingue, Vallée d’Aoste, per segnare un elemento non solo simbolico.

Ecco perché mi imbestialisco quando si usa l’

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13 ago 2025

Un rifugio può essere Storia

Antoine Carrel, erede del celebre Jean-Antoine Carrel, cui si deve la prima salita nel 1865 del versante italiano del Cervino (ma due giorni prima arrivò in vetta dal versante svizzero l’inglese Edward Whymper), mi propose molti anni fa di salire con lui sulla Gran Becca.

Varie circostanze posticiparono quella che per me sarebbe stata un’impresa e me ne dolgo moltissimo, specie perché negli anni ho avuto occasione di ruotare attorno a questa montagna-simbolo con l’elicottero e in aereo e goderne a pieno di questo prisma di roccia africana. Resta l’amaro in bocca che il mio solo 4000, più basso...

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12 ago 2025

Tempo di filmatini…

Ogni tanto mi diverto a pensare alle causalità che mi hanno consentito di diventare giornalista professionista.

Credo di avere già raccontato più volte della scoperta della bellezza della radio da ragazzino attraverso i microfoni di Radio Saint-Vincent in quegli anni avvincenti alla metà degli anni Settanta, quando esplose il fenomeno delle radio private. In quegli stessi anni, capii la difficoltà con quell’esperienza amatoriale di diventare pubblicista, all’epoca un primo scalino per ascendere alla professione vera e propria. Per cui mi misi a scrivere dei pezzi per la Sentinella del Canaves...

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11 ago 2025

Bambini senza giochi

”Esco a giocare”. Mi domando quante volte voi lettori, da bambini e da ragazzi, abbiate pronunciato questa frase rivolti ai vostri genitori.

Ci penso ogni volta in cui vedo dei bambini che giocano. Ricordo a Roma, qualche tempo fa, dei ragazzini che giocavano a palla in Piazza in Lucina in mezzo a flottiglie di turisti da overtourism.

Lo stesso mi è capitato in questi giorni su di una spiaggia sarda, dove c’era un intero repertorio delle mia infanzia estiva: castelli di sabbia, gioco delle biglie, pallavolo in acqua.

Ho visto che su YouTube ha spopolato un video di due squadre di calcio di ra...

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10 ago 2025

Strumenti di ieri e di oggi

Mi sono messo a riflettere sugli strumenti che, prima di Internet, potevano - in tema di nuove tecnologie e non di fenomeni di assuefazione « classica» (alcol, droghe, gioco…)- , se non di una vera e propria dipendenza, sulle persone.

Quando ero bambino, si affermò in modo crescente sino al passaggio all’età adulta il ruolo della Televisione. Ma già la radio creava qualche abitudine quasi rituale.

I videogiochi, che pure si sono sviluppati quando entrai in età adulta, non mi sono mai interessati.

Oggi il Web offre un campionario notevole e il telefonino offre strumenti vari. Penso ai Social ne...

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