La televisiun

televisione.jpg«La televisiun la g'ha na forsa de leun; La televisiun la g'ha paura de nisun». Enzo Jannacci.
Televisione e dialetti. Il tema l'ha segnalato - e non commento per i riferimenti specifici - un Ministro leghista.
Credo che sia interessante, invece, l'evocazione generale del problema. Le lingue per vivere hanno bisogno di essere implicate nella modernità. Lo sanno bene le tante minoranze linguistiche che in Europa, sulla base di documenti essenziali sul tema voluti dal Consiglio d'Europa, chiedono che le loro comunità si rispecchino in quello specchio della realtà che è la televisione.
"Essere in televisione" ha un valore di riconoscibilità, autostima, esistenza stessa delle cose che si fanno, della vita. Il rischio viceversa è quello di essere travolti dal mondo che appare in televisione, se tu non ci sei con l'espressione originale - tale è la lingua - della tua cultura.
Se le lingue (o i dialetti) non compartecipano al circuito dei media ciò vuol dire esclusione e poi rinsecchimento della linfa vitale.

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