Pila
Una quarantina di anni fa, di questi tempi, si dispiegava l'ampia azione che avrebbe poi, nel corso degli anni Settanta e in quelli successivi, portato alla concretizzazione di Pila come stazione "ski total" con la realizzazione di un grande complesso di cemento "alla francese".
Oggi, guardando Pila e l'enorme costruzione, vien da dire che alcuni di allora - quelli ancora viventi, essendo molti protagonisti scomparsi - dovrebbero chiedere scusa pubblicamente a mio zio Severino Caveri.
Si oppose in tutti i modi, con memorabili discorsi in Consiglio Valle, a quello che oggi possiamo considerare unanimemente un obbrobrio e un errore. Venne tacciato, in sostanza, di essere uno snob, un rétro, un conservatore della Pila di un tempo per semplici ragioni nostalgiche dovute alle lunghissime frequentazioni familiari della località: la montagna per eccellenza degli aostani.
E, invece, uomo retto e probo (disvalore per certa politica), grande conoscitore delle nostre montagne, aveva capito che l'operazione puzzava di marcio ed era penosa dal punto di vista paesaggistico.
Guardare per credere.
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Commenti
Lo avrei conosciuto volentieri...
tuo zio Severino e penso che saremmo andati d'accordo: Pila è proprio uno schifo e me la ricordo da bambino ancora bellissima con solo l'ovovia a due posti e i grandi prati.
Ma anche Valtournenche e Cervinia non scherzano mica...
La sua...
fu una feroce battaglia contro gli speculatori. Alcuni, dal passato remoto, riappaiono oggi sulla scena.
Sono stupefatto.