Il pericolo
La morte tragica della guida valdostana Alberto Cheraz mostra, se mai ce ne fosse stato bisogno, quanto la severità delle nostre montagne e delle loro pareti possa risultare pericolosa.
Chiunque arrampichi sa che esiste questa componente di imponderabile e non serve a niente, come già avviene nella sonnolenta pubblicistica estiva, prendersela con... le montagne.
Ricordo certe polemiche sul Cervino, vetta particolarmente insidiosa per la caduta delle pietre e per le frane. Oltretutto i cambiamenti climatici accentuano - anche nel massiccio del Bianco, dov'è successa l'ultima tragedia - alcune situazioni di rischio, di cui gli appassionati, per quanto esperti ed attrezzati, si espongono nel coltivare il loro amore per le cime.
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Commenti
Il pericolo...
apprendo dal tuo sito della tragica notizia.
Alberto era un amico e un ragazzo amante della montagna, attento e scrupoloso. In questi casi si dice «la tragica fatalità»... però adesso la montagna piange un altro dei suoi figli, che ha vissuto per Lei e per i suoi altri grandi amori, la moglie e i figli.
Un sincero abbraccio Alberto, resterai sempre nei nostri cuori.
Parlavo...
poco fa con la guida Ferdinando Rolando, che è a Chamonix, dove c'è la salma, per rendergli omaggio.
Mi diceva proprio come pochi giorni fa, entrambi professionisti della montagna, amici e per molto tempo vicini di casa si ripetessero fra loro alcuni elementi di rischio.
Che purtroppo colpiscono d'improvviso.