Digitale terrestre
In ossequio ad una direttiva europea e all'evoluzione tecnologica, finisce in soffitta l'attuale sistema di trasmissione televisiva, quella che ci ha accompagnato sin dall'infanzia e passiamo al digitale.
Credo che dell'argomento, in un conto alla rovescia diventato infinito, in Valle si sia parlato sin troppo, ma ormai si è davvero agli sgoccioli e i tecnici stanno lavorando per il passaggio definitivo alla nuova tecnologia.
Personalmente penso che l'argomento non sia per nulla semplice e ognuno lo vede con la propria prospettiva. Il mio interesse è capire, alla fine, chi vincerà ed è evidente segnalare l'importanza che non ci si dimentichi degli spazi di trasmissione locale.
La diffusione del digitale si accompagna al successo crescente del satellitare, ma anche Internet non scherza. Ormai l'angolo televisivo sembra un albero di Natale e saranno il mercato e le abitudini degli utenti a dire la parola definitiva per una necessaria semplificazione.
Il palmare, che ho in tasca, dove convivono ormai telefonia, radio, televisione, giochi e molto altro ancora dimostra che l'integrazione è il destino ineluttabile in cui, tuttavia, abbiamo interesse che l'informazione locale, il volto della Valle d'Aosta nei nuovi media non scompaia!
- luciano's blog
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Commenti
Personalmente...
spero solo si riesca a vedere in ogni angolo della Valle...
Ieri ho provato qui a casa e si vede solo La7!
Normale...
sino al celebre Switch Off!
Ma allora...
scusa l'ignoranza, perchè nella Valle centrale si vede già di tutto e di più?
Dipende...
dai ripetitori e dall'offerta di trasmissioni diffuse.
Immagino che anche oggi tu, nella Valle del Lys, abbia un numero di canali in visione inferiore a chi è in fondovalle.
"Barre, grazie!"
Il comando con cui un regista televisivo conclude una trasmissione, richiedendo appunto al tecnico accanto a lui di far apparire a video la sequenza di colori del monoscopio (e a quel punto si è già "fuori onda"), sta per scattare definitivamente sulla televisione analogica. Questo momento, per quanto foriero di una radicale modificazione delle abitudini degli spettatori valdostani, è ormai indifferibile, conseguenza com'è sia dell'innovazione tecnologica, sia di un panorama normativo mutato.
Credo che, al di là di una buona dose di filosofia spicciola sulla possibilità di superare il "digital divide", attraverso l'introduzione della nuova tecnologia nella nostra regione, l'enjeu di questo cambiamento sia rappresentato, in realtà, dalla capacità dei nostri amministratori di saper cogliere l'occasione per un'ulteriore valorizzazione dell'emittenza francofona sul territorio regionale.
La peculiarità della televisione digitale di poter accogliere più canali su una singola frequenza, superando la rigidità dell'"una frequenza, un canale" della tecnica analogica, dovrebbe infatti consentire di allargare il "bouquet" a disposizione dei valdostani.
Dopo anni di "Tsr" (diventata poi solo "Tsr1", a seguito dello svilupparsi dell'offerta svizzera con la nascita della "deuxième") e di "France2", saremo in grado di aprire le porte alla panoplia francofona di "Tv 5", o alle nouvelles regionali di "France3", se non all'offerta culturale di "Arté"?
Per non parlare poi del fatto che la televisione digitale consente anche la presenza, sulle stesse frequenze, di emittenti radiofoniche (e penso, in particolare, alla comunità Walser)...
Mi sembra...
che l'occasione sia unica per risolvere i problemi citati e per avere una Terza Rete bis come a Bolzano e nelle Province di Trieste e Gorizia, sulla quale trasmettere in locale quando utile.