blog di luciano

Vai con la pirolisi

Un impianto di pirolisi«Contrordine, compagni». Questa era lo sfottò un tempo usato per i comunisti che fideisticamente seguivano il Partito anche in caso di "inversione ad u" su certi problemi.
Personalmente credo che solo i cretini non cambino idea, per cui lo "zig zag" di questi anni sui rifiuti della compagine autonomista non mi stupisce.
Le puntate precedenti erano: la mia Giunta dice «studiamo che fare ma senza demonizzare il termovalorizzatore (rifiuti bruciati), come si fa in civilissimi Paesi nel mondo»; il cambio di rotta di questa legislatura spingeva verso un "trattamento a freddo" con creazione di combustibile che poi sarebbe stato... bruciato; ora, nuova svolta, siamo alla "pirolisi-gassificazione" i cui pro e contro, rispetto soprattutto a tecniche più sperimentate, sono rinvenibili su Internet anche per un "non tecnico".
Certo i tempi sono ormai stretti, perché il barbarico sistema della discarica, scelto tanti anni fa, va verso il suo esaurimento.
Tutti d'accordo sulla differenziata, ammesso che sia quella vera, ma bisogna scegliere una tecnologia per evitare il collasso. Chissà se è la volta buona. Resta comunque un'idea che tutti sanno sostenni sin all'inizio: perché non accordarsi con il Piemonte che avrà grandi impianti? 

In vigore il Trattato di Lisbona

Montagne russeLa storia dell'integrazione europea sembra le "montagne russe" con salite e discese ripide e improvvise. Dopo una discesa da brivido, ora si risale pian pianino, anche se il "Trattato di Lisbona" è monco di molti dei contenuti del Trattato costituzionale, morto per mano dei referendum francese e olandese.
Ma anche noi valdostani dovremo sfruttare il meglio del nuovo Trattato, che evoca un ruolo regionale assente in passato, valorizza timidamente il "Comitato delle Regioni", esplicita la tutela delle minoranze linguistiche, afferma - finalmente - l'esistenza di territori di montagna e segnala il ruolo delle zone transfrontaliere.
Certo in Europa bisogna farsi conoscere e avere reti a geometria variabile che tessano alleanze utili. Salire a Bruxelles e girare l'Europa, in modo giudizioso, non è uno spreco di soldi e di energia. Si imparano un sacco di cose e si cementano amicizie preziose.

Bilancio regionale

Totò e Peppino nel film La banda degli onestiMi piacciono le sessioni di Bilancio: le ho sempre seguite a Roma, a Bruxelles e qui. Le più grandi fatiche le ho fatte alla Camera alla "Commissione Bilancio", dove stavo come un gufo appollaiato sul ramo sia per sostenere i miei emendamenti sia per vedere che non spuntassero - magari in piena notte - altri emendamenti che ci danneggiassero. Una scuola di vita, vi assicuro.
Ora, come consigliere semplice, ho seguito la manovra di bilancio 2010 della Regione.
Nel mio intervento, ho cominciato con una citazione scherzosa, per non prendermi troppo sul serio: «Chi dice che i soldi non fanno la felicità, oltre ad essere antipatico, è pure fesso».
La frase è di Totò e l'ho accompagnata con due paroline, care al sociologo Zygmunt Bauman, "glocal" e "società liquida", che mettono la battuta in un contesto più serio.
Questo è il segno dell'odierna complessità: il mondo che si insinua sempre più nella nostra vita e il livello locale che cresce d'importanza a fronte delle tante crisi - la peggiore è quella identitaria - che ci investono come le ondate di una mareggiata.

Era il 1979...

Conduttori dei Tgr di tutt'ItaliaMi intenerisce vedere, in questi giorni, nel telegiornale della Valle d'Aosta, i servizi di tanti anni fa, del "giurassico televisivo", quando un gruppo di giornalisti - io ero fra loro - si avventurò nella televisione pubblica.
Era esattamente il 15 dicembre del 1979: quel giorno esatto ero ancora impegnato nella "concorrenza" ad "RTA - Radio Tele Aosta". Guardammo con scetticismo quel telegiornale pubblico, forti della nostra "audience" e di una qualità che ci pareva superiore.
Pochi giorni dopo il patron di "RTA", Giuliano Follioley, mi fece licenziare: ero un ventenne un po' troppo libero e avevo pestato qualche callo...
Ed ecco che, come collaboratore, già a fine dicembre mi trovai alla "Rai" - due mesi dopo venni assunto grazie ai buoni uffici del caporedattore, Mario Pogliotti - per pedalare con l'ex concorrenza. Anni fantastici, credendo nel ruolo e nella "missione" del servizio pubblico.
Tanti anni dopo, fra nostalgia, ricordi e voglia di fare, s'insinua la speranza che prima o poi una "vera" televisione regionale del servizio pubblico, con un palinsesto che non sia una piccola finestra sul nazionale, possa nascere.

Il referendum svizzero

Un esempio di minaretoChissà che cosa ne penseranno i referendari locali che, "a uso ospedale", hanno esaltato i libertari referendum svizzeri.
Con grande partecipazione e ribaltando i sondaggi, è infatti passata oggi la proposta che vieterà in Svizzera la realizzazione, accanto alle moschee, dei minareti. Il minareto è quella torre che somiglia al nostro campanile e da dove il muezzin chiama i fedeli per la preghiera. Ovvio, comunque, che ciò non lede la tradizionale libertà religiosa in un Paese che storicamente ha trovato un antico equilibrio fra cattolici e protestanti.
Il segnale, inaspettato, venendo da un popolo che ha dato a molti musulmani la cittadinanza e l'accoglienza (e accoglie anche molti capitali di provenienza dei Paesi islamici nelle proprie banche), deve fare riflettere e il confronto si potrà in parte incrociare con i commenti alla celebre sentenza della Corte dei diritti dell'uomo sul crocefisso.

La giustizia

Agenti davanti al Tribunale di AostaDomani ad Aosta si apre l'ultimo dei processi in cui sono parte lesa. Si tratta di quello dedicato - lo scrivo con tristezza e indignazione - alla pubblicazione su alcuni blog di un testo delirante e più che offensivo contro di me e i miei familiari, inventandosi "vizietti", cattiverie ed oscenità da voltastomaco.
Altri due processi, su cui si sono espressi in appello i giudici torinesi, hanno appurato in un caso la pubblicazione su "Il Corsivo" di una notizia falsa di un'inchiesta inventata su di me e nell'altro caso l'invio sistematico alla Procura di Aosta di numerosi esposti anonimi o con firme false che mi accusavano di reati inesistenti.
Vi assicuro che essere oggetto di questa campagna diffamatoria è stato sgradevole e pesante da sopportare. Ho sempre ritenuto l'onestà personale una precondizione per fare politica e un caposaldo dell'attività politica in cui sono impegnato da oltre vent'anni. Chi cercava d'infangarmi lo faceva dunque con il gusto e la gioia di farmi del male: ancora oggi ne sono stupefatto.

Parlar di burocrazia...

Il tavolo del congrès UVRenato Brunetta, che è un conoscente di lunga data, per cui posso dire che ama il ruolo di provocatore.
Io vedo due elementi cardine: una buona legislazione (e una vasta delegificazione) per sgonfiare le gomme ai burocrati "complicatori"; un uso intelligente delle "nuove tecnologie" che possono evitare mille passaggi.
Resta poi da ricordare che burocrazia e democrazia hanno in comune una parolina greca "Kratos", potere. Gira che ti rigira questo è il cuore del problema: la democrazia evita che i cittadini siano sudditi che obbediscono ciecamente.
E' bene rifletterci.

Caleidoscopio 1° dicembre

mixer_rai_02.jpgVi segnalo anche questa volta, come sempre, i contenuti di "Caleidoscopio", in onda martedì su "Radio1" alle 12.35 negli spazi della programmazione di "RaiVdA".
Nella prima puntata di dicembre, ci dedicheremo alla neve e allo sci.
Cominciando la carrellata da oggetti e ricordi di un noto albergatore di Courmayeur, Leo Garin. Il mercato della neve ha caratteristiche anche di indotto industriale e ascolteremo su questo il Presidente dei giovani industriali valdostani Oliviero Gobbi.
Infine, a chiudere la serie delle interviste, un campione di fondo come Marco Albarello, che ci parlerà dei giovani e dell'agonismo.
Alla fine, come sempre, della ventina di minuti, fatti di parole e musica, ci sarà la rubrica di Christian Diémoz.
Spero potrete essere all'ascolto.

 

Moana

moana_pozzi.jpgUn film su "Sky" ricorda la vita di Moana Pozzi, l'avvenente pornodiva scomparsa prematuramente e sulla cui morte si coltivò un mito casareccio di una fuga chissà dove tipo "leggende metropolitane" su Elvis Presley.
Per me Moana Pozzi fu una metafora: il primo giorno da deputato - era l'estate del 1987 - nude, avvolte solo in bandiere tricolori, c'erano all'ingresso di Montecitorio la neoeletta Ilona "Cicciolina" Staller (voluta in lista dai radicali di quel provocatore di Marco Pannella) e Moana Pozzi, che apparteneva alla medesima "scuderia".
Diafana, procace e bellissima - si seppe in seguito pure amante di Bettino Craxi - sembrava l'incarnazione di quella che poi verrà chiamata la "Prima Repubblica", quasi un simbolo di decadenza discinta. Ora torna sugli schermi bella e maledetta come quegli anni Ottanta, che per molti rappresentano la giovinezza, mentre per l'Italia furono il fulgore di una crisi politica profonda, che pare ora - come il fantasma di Moana - tornare dal passato.

Laurea magistrale, addio

univda_assemblea_psicologia.jpgRicevo, da studenti e parenti, delle mail sulla Facoltà di Psicologia di Aosta con particolare riferimento alla scelta di sopprimere, nella comunque nefasta e ambigua logica universitaria italiana dei corsi di laurea "3+2", la laurea magistrale, cioè gli ultimi due anni. Si trattava dell'unico caso di corso completo esistente all'Università della Valle d'Aosta.
Conosco bene il "tema Università", visto che alla fine degli anni Novanta sono stato l'autore materiale dell'emendamento che ne ha comportato la nascita e poi, nel ruolo di Presidente dell'Università coincidente con quello di Presidente della Regione, ho seguito per un certo periodo - abbastanza cruciale nel rapporto con Roma - gli esiti e sviluppi del nostro Ateneo, compreso l'accordo della "Testafochi".
Che questi ultimi due anni di Psicologia scricchiolassero non è un mistero: per anni si è guardato al numero d'iscritti con grande apprensione. Ora la scelta draconiana che conosco per quello che ho letto, specie nelle decisioni assunte dal Consiglio dell'Università ma anche dal Senato Accademico, e non sono informato sui particolari più minuti che hanno originato la decisione.
Ed è quanto ho risposto a chi mi ha scritto, segnalando che non so se e come l'iter che ha preceduto questa "ghigliottina" sia stato accompagnato da confronti e incontri.

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