blog di luciano

4 novembre

aosta_alpino.jpgLa data, festa delle Forze Armate, ricorda - con il giorno della fine della guerra per l'Italia nel 1918 - gli orrori della "Grande Guerra", i cui protagonisti sono ormai tutti morti. Oggi, alla memoria, persi i protagonisti, deve pensarci la storia, che deve ricordarci che cosa fu per la Valle d'Aosta quella carneficina, con i mille e cinquecento morti e le centinaia di invalidi, conseguenza delle sanguinose battaglie di cui è testimonianza l'intitolazione della rete di strade attorno alla Caserma "Testafochi".
Ogni monumento ai Caduti, in ciascun paese della Valle, registra i nomi e talvolta i volti di quei morti della I^ Guerra mondiale, terribile e sanguinosa, con l'avvento di nuove tecniche belliche come i gas e gli aerei e con una leva obbligatoria diffusa che sparse lutti e vittime in tutte le famiglie, dove c'era la paura di ricevere il telegramma che annunciava il decesso.
E' bene non dimenticare, mentre nel mondo altre guerre segnano i limiti della nostra umanità.

Suspence per la stagione sciistica

cervinia_skiing.jpgCome sempre avviene, il Breuil-Cervinia inaugura la stagione dello sci, dimostrando - al di là dello sci estivo - una lunghezza di stagione che non ha eguali sulle Alpi e che dovrebbe implicare migliori risultati di bilancio. 
Chissà come andrà la stagione: l'anno scorso le conseguenze della crisi avevano appena lambito la stagione natalizia, evitando il peggio. Quest'anno tutto è inverso e rischiano di sommarsi, alle ripercussioni della crisi, la psicosi del pericolo influenza e gli strascichi della malattia nelle sue implicazioni reali.
Basta leggere i dati dello sci per avere la conferma di come il pendolarismo del sabato e della domenica resti determinante e dunque elemento di forza ma anche di fragilità. La ricetta è ancora quella dell'aumento dei posti letto alberghieri: quelli veri, non le seconde case camuffate.

Maquillage

casino_dadi.jpgLeggo con curiosità i comunicati stampa del "Casino de la Vallée", forse avendo maggiore coscienza di altri di quanto il futuro della Casa da gioco resti incerto per molte ragioni, alcune delle quali si stanno affrontando nel solco - mi sia permesso di dirlo - di studi e approfondimenti già svolti.
Per altro va detto che, al di là degli interventi nell'attività di consigliere, mai il nuovo management ha pensato di fare due chiacchiere con il sottoscritto, che sarà pure un po' lebbroso (Joseph De Maistre docet), ma segue da tempo immemorabile dossier delicati come quello del quadro legislativo nazionale ed europeo.
C'è qualche cosa di negativo nel tentativo di edulcorare la dura realtà e deriva dal "maquillage" da comunicato stampa: gli incassi diminuiscono e rischiano di creare situazioni di bilancio gravi, pur in presenza di un Disciplinare mai così favorevole per i gestori, ma la pillola viene addolcita con l'aumento di clienti e con il fumoso concetto di "volume di gioco".
A fine anno, purtroppo, gli esiti saranno chiari.

Caleidoscopio 3 novembre

radio1.jpgIncombe, nella rapidità del tempo, la prossima puntata di "Caleidoscopio", come avviene tutti i martedì alle 12.35 su "RadioUno" nella programmazione di "RaiVda".
Sentiremo la storia del fotografo naturalista Stefano Unterthiner, che racconterà la sua scelta di vita, e ci soffermeremo, con due glaciologi, sui cambiamenti climatici e le loro conseguenze, che fanno venire qualche brivido.
Una parte della trasmissione sarà un ricordo di una villeggiante d'eccezione per la Valle come la scrittrice Lalla Romano.
E infine, un "uno-due" con Christian Diémoz che proporrà come sempre un libro uscito da poco in libreria, cui viene fatto corrispondere un disco.
Naturalmente il tutto è condito con musiche adatte a commento delle proposte contenute in trasmissione.

Cimiteri di montagna su RaiTre 2 novembre

villeneuve_cimitero.jpgLa Commemorazione dei defunti o "Giorno dei Morti", tradizionalmente fissata per il 2 novembre, è una giornata in cui ricordiamo i nostri cari scomparsi.
Vorrei segnalarvi un lavoro, che andrà in onda  poco prima delle 20 proprio la sera di lunedì 2 su "RaiTre", negli spazi televisivi della programmazione regionale.
L'idea del programma, resa con immagini, poesie e musica, è quella di evocare alcuni cimiteri di montagna della Valle, la loro bellezza e la ricchezza culturale e il senso di umanità che sprigionano.
So che non è facile - in un'epoca di forte banalizzazione - trattare il tema della morte, così delicato ed intimo e che in più gena superstiziosi o paurosi, ma mi auguro di trasmettere emozioni e sentimenti nei telespettatori che seguiranno il programma.

Astérix e i suoi 50 anni

asterix_tavolata.jpgI fumetti servono. Nella loro diversità, sono una delle componenti della propria formazione. Per me: il "Giornalino" e "Topolino" da piccolo, "Tex Willer" e "L'Intrepido" qualche anno dopo, "Astérix" e "Linus" (con le sue strip assai differenti l'una dall'altra) da ragazzo.
Ora leggo che compiono cinquant'anni le creature di René Goscinny ed Albert Uderzo, che leggevo sia in francese sia in italiano: imbattibile che l'"Spqr - Senatus Populusque Romanus" - diventasse, "dando il la" a sarabande pazzesche, "Sono Pazzi Questi Romani"!
Astérix, Obélix e gli altri personaggi della gabbia di matti di quel bellissimo fumetto (BD nell'acronimo francese) che non solo mettevano di buonumore (grandi risate!), ma aiutavano - in modo caricaturale - a pensare come potessero in parte essere i nostri Salassi!
La metafora antiromana del villaggio gallico, nella sua chiave anticentralista a spiegazione dello spirito autonomista, l'ho adoperata qualche volta nei miei discorsi.

Autunno

L'autunno propone una Valle con cieli diversi dal resto dell'anno e con gli alberi che accendono i versanti di sfumature ricche di colore.
Le montagne, stremate dalla stagione calda, si stagliano, quando il tempo è bello, come funamboli sospesi all'orizzonte, con i loro contorni che si disegnano nell'aria con nettezza attraverso le pareti brulle delle vette.

Zone franche urbane

ventimiglia_case.jpgScopiazzate da un'iniziativa francese di qualche anno fa per i quartieri "difficili", le "Zfu" - concentrate al Sud - sono nate con la "Finanziaria 2008" e già all'epoca rilevai al Governo il paradosso e lo sgarbo istituzionale di parlare di "zona franca", quando l'articolo 14 del nostro Statuto è rimasto inespresso, anzi è arretrato di recente, se è vero che la defiscalizzazione con i "buoni" dei carburanti era nata nel 1949, aspettando proprio l'applicazione del dettato statutario.
Intendiamoci bene: le "Zfu" sono a vantaggio delle piccole e medie imprese e non sono neppure parenti della "zona franca" integrale prevista e mai applicata per i valdostani, che oggi è impensabile in Europa con il mercato unico e le norme di concorrenza. Tra l'altro, il riparto fiscale basato sulla compartecipazione alla fiscalità è alternativo alla defiscalizzazione diffusa.
Per cui l'articolo 14 lo buttiamo via? Calma e gesso.
Va fatta una norma d'attuazione che consenta di negoziare qualche formula, magari per attenuare le regole sugli aiuti di Stato, profittando del recepimento nel "Trattato di Lisbona" (che finalmente entra in vigore!), nel quale si parla - per la prima volta nei Trattati - dei "territori montani".

Un fenomeno da studiare

arabe_per_aosta.jpgIl sei per cento della popolazione della Valle, ma credo che il dato sia in ulteriore rialzo, è composto da extracomunitari, pensando che i romeni sono ormai - ovviamente - comunitari. Trattandosi di media su base regionale, questo significa che ci sono Comuni dove i picchi sono ben più elevati. Così come le nascite di bimbi di extracomunitari indicano un trend in aumento.
Inutile stupirsi del fenomeno che va seguito e continuamente studiato, facendo tesoro dei Paesi che sono in affanno e delle misure di integrazione previste, come ad esempio la prova di conoscenza della lingua del Paese ospitante che sta dilagando.
A livello comunale, specie dei Comuni minuscoli, è interessante riflettere sul concetto che i francesi, ma il problema si è studiato dappertutto, chiamano "seuil de tolérance", esistendo una modellistica che dimostra l'esistenza di parametri che fanno scattare disagio, insicurezza e intolleranza.
Non ci sarebbe niente di peggio di far finta di niente, aspettando che gli eventi si producano.

Tremonti

tremonti_giulio_02.jpgConfesso una viva curiosità sul destino del Ministro dell'Economia Giulio Tremonti con cui, in passato, ho condiviso alcune belle sciate e troppe riunioni ufficiali, stupito da un battutismo caustico e da una capacità immaginifica nata per stupire e, talvolta, per provocare «tanto per vedere l'effetto che fa».
Senza la protezione di Umberto Bossi, che lo tratta come se fosse un "suo", sarebbe già saltato con la giustificazione che non vuole aprire i cordoni del Tesoro, in realtà perché non nasconde le mire di succedere a Silvio Berlusconi.
Il leader del PdL non ha gradito e "Il Giornale" "spara" ormai con regolarità su Tremonti, anche se ora i comunicati ufficiali annunciano bonaccia e embrassons-nous.
Io penso che le scintille torneranno presto e Tremonti potrebbe sbattere la porta e andarsene. Nel caso, sono curioso di capire chi potrebbe gestire la difficile partita - che è decisiva per l'autonomia valdostana - del federalismo fiscale.

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