blog di luciano

Rutelli-Dellai

rutelli_e_dellai.jpgNon si tratta di essere menagrami, ma certamente la posizione espressa ieri da Francesco Rutelli appartiene alle grandi manovre per il "dopo Berlusconi", che sia fra pochi mesi o fra qualche anno. La politica non è mai statica e oggi più che mai i tempi si accorciano.
Ho conosciuto Rutelli quando da radicale era diventato verde e poi, negli anni successivi, ci siamo visti spesso nei luoghi della politica. Dove abbiamo avuto più tempo per chiacchierare è stato negli ufficetti del Parlamento europeo, specie quando era leader del centro-sinistra.
La lettura attenta dei giornali conferma che dietro la rinascita del Centro agisce anche una personalità a me ben nota: Lorenzo Dellai, Presidente della Provincia autonoma di Trento.
Fu lui, dieci anni fa, ad inventare la "Margherita" ed oggi continua a seguire, con una certa fantasia applicata alla politica, questa epoca, apparentemente ingessata, ma è come la calma prima della tempesta, in vista appunto di nuovi rivolgimenti.

Finanziaria 2010

bilancio_stato_2009.jpgQuest'anno la Finanziaria dello Stato inizia, nella logica dell'alternanza fra le due Camere, dal Senato della Repubblica ed è numerata con il 1790, ma soprattutto - grande novità derivante dalla riforma della manovra finanziaria - è composta da soli tre articoli.
Chi, come me, per più di una dozzina di volte, si è trovato a lavorare con Finanziarie più o meno "monstre", con centinaia di articoli e migliaia e migliaia di emendamenti, è impressionato da questa secchezza, come il segno di un'epoca che cambia. Penso con curiosità come i parlamentari inventeranno nuove modalità per dare l'assalto alla diligenza...
Ho passato notti intere in Commissione Bilancio a Montecitorio o a difendere nostre situazioni finanziarie o a cercare di infilare la modifica giusta, utile per la Valle e scorrendo le Finanziarie del passato posso riconoscere alcune "zampate" di cui sono fiero.
Il silenzio, nelle leggi, non è mai d'oro e il fatto che non si parli quest'anno del "patto di stabilità" significa che per le Regioni a Statuto speciale, come la nostra, tutto resta uguale con una sorta di ingabbiamento delle spese e "congelamento" delle risorse (400 milioni di euro fermi lì, cui si somma una cifra cospicua di crediti regionali per dei ricalcoli sul passato).
Oltretutto, come una spada di Damocle, pende l'applicazione del "federalismo fiscale", che è un'insidia niente male per il nostro riparto fiscale.

Bersani

bersani_pierluigi.jpgPierluigi Bersani vince le lunghe e piene di veleni primarie del Partito democratico.
Non avevo dubbi: il suo, partendo da una Comunità montana dell'Appennino emiliano, è stato un percorso di amministrazione e di apparato nel vecchio Pci.
Con lui ho seguito due questioni in particolare, apprezzandone competenza e serietà. In Parlamento mi sono occupato del parere sulla liberalizzazione del commercio e poi ho seguito con lui la partita dell'energia, che ha consentito alla Valle di avere le basi giuridiche per acquisire le centrali dall'Enel.
Bersani dovrà vedersela, nel breve, con la voglia dei centristi di andarsene.

Caleidoscopio 27 ottobre

radio_pc_effetti.jpg"Caleidoscopio" torna, come ogni martedì, sulle frequenze di "Radio1" negli spazi di "RaiVdA" dalle ore 12.35 alle 13.
Credo possano interessare agli ascoltatori una bella pagina di Mario Rigoni Stern, letta da Vittorio Bestoso e una bella poesia, per ricordare i defunti, letta da Pierre Lucat.
Segnalo un'interessante riflessione sulla politica del sociologo Giuseppe De Rita.
Come sempre, ci sarà la rubrica di Christian Diémoz!
Buon ascolto.

Marrazzo

piero_marrazzo.jpgPovero Marrazzo! Conosco bene Piero, noto volto della televisione prestato alla politica, di cui conoscevo anche il papà (noto giornalista televisivo d'assalto), e non posso che parlarne bene per il tratto umano di cortesia e simpatia. Aggiungerei che alla Conferenza dei Presidenti o al Comitato delle Regioni ha sempre dimostrato di documentarsi e di analizzare con impegno i diversi dossier all'esame.
Ora è finito sulle prime pagine dei giornali per una storiaccia di ricatti, che avrebbe fatto scoprire uno sconosciuto "penchant" nei suoi gusti sessuali, che rende la storia - purtroppo per lui - ancora più piccante.
Ovviamente la destra, tranne rari casi, gli è volata addosso. La sostanza del ragionamento è questa: nessuno può fare il moralista con Silvio Berlusconi satiro se poi la sinistra ha i suoi scheletri negli armadi.
Personalmente ritengo che chi è uomo pubblico, a qualunque schieramento appartenga, non può invocare eccessivamente la privacy, accettandone la violazione a proprio vantaggio e chiudendosi a riccio quando ciò riveli vizi e vizietti.
Io stesso, negli anni, sono stato vittima di "gossip" incredibili e inesistenti. Non sono un santo, ma non ho nessuna paura che la mia persona e la mia attività vengano passate ai raggi X: non si scoprirà nulla di male.
Per cui mi son convinto che i banditi che usano certi metodi se li ritroveranno addosso come i boomerang degli aborigeni australiani e, forse imbottito dalla logica del "lieto fine", resto convinto che alla fine i "cattivi" siano destinati a perdere.

Politecnico a Verrès

polito_verres_inaugurazione.jpgL'"Operazione Politecnico" a Verrès è stata un'idea - complessa nella negoziazione che portò alla firma - nata, anzitutto, tenendo conto dei vasti spazi del vecchio Cotonificio rimesso a nuovo con un'ardita scelta architettonica e della ricaduta con una presenza del Poli (che doveva lasciare la sede aostana ben più limitata nelle attività) per il paese.
Ma pensando anche ad una chance per gli studenti valdostani e soprattutto al legame fra ricerca-imprese locali e devo dire che le piccole e medie imprese in zona aveva cavalcato l'occasione. Aggiungerei ancora la nascita di nuove imprese con il traino della presenza e anche con la compartecipazione del Politecnico. 
Ora la parte didattica, come insegnamento frontale, sarebbe sostituita dalla videoconferenza: non è affatto la stessa cosa e ciò viola l'insieme dell'accordo. Lo scrivo con vivo dispiacere e la speranza di capire, al di là delle norme nazionali che costringono l'Università a restrizioni che pesano sulle sedi "satellite", che cosa ci sia dietro.

Che si chiuda!

massimo_romagnoli.jpgNel 1997, imbottito di idealismo per la causa dei problemi della montagna, lavorai per avere - e ciò avvenne con la legge del 7 agosto 1997, numero 266 all'articolo cinque e per essere pedante quarto comma - l'Istituto nazionale per la ricerca scientifica e  tecnologica sulla montagna ("Inrm"), diventato qualche anno dopo "Imont" (Istituto Nazionale della Montagna) e successivamente "Eim" (Ente Italiano Montagna). Da qualche tempo era commissariato, oscillando fra la chiusura e il rilancio, ed a guidarlo era un attivo ex deputato trentino, Gigi Olivieri, di area di sinistra.
Ora per l'Eim è intervenuto manu militari il Governo per accontentare un ex deputato, Massimo Romagnoli, eletto a suo tempo in quella bizzarria delle circoscrizioni estere, che vive da vent'anni in Grecia ed è esponente di spicco degli "Azzurri nel mondo". Dal curriculum non si evince la competenza sulla montagna, ma sulla fedeltà alla compagine governativa non ci piove.
Il terribile declino dell'originario istituto, parlandone da vivo, porta alla speranza di una sua rapida chiusura.

Energia

turbina_idro_psm.jpg"L'Europa nella nostra Regione". Questo lo slogan degli eventi locali degli "Open days", cui la nostra Valle partecipa - oggi a Saint-Vincent - con un tema apparentemente di nicchia: "Efficienza energetica negli edifici".
"Open Days", lo ricordo, è la manifestazione a Bruxelles e nelle Regioni che ricorda da sette anni, ad ottobre, il ruolo delle Regioni e degli Enti locali nel contesto della politica dell'Unione europea.
In Europa il tema è in itinere con una direttiva esattamente sull'argomento, la numero 2084 del 2008, che rientra in un pacchetto clima-energia che impasta diverse materie e che mira a contribuire al fatto che il pianeta e l'umanità evitino il peggio. 
Nessun settore come questo implica, nella sussidiarietà, un ruolo della democrazia di prossimità, chiamata ad applicare norme che hanno caratteristiche e scopi globali. Per il risparmio negli edifici, talvolta, è meglio un buon regolamento edilizio comunale che una direttiva troppo corposa.

Quando la cartografia...

planisfero_caveri.jpgBen prima che Internet consentisse ricerche di vasta portata, scoprii dell’esistenza del cartografo genovese di origine monegliese Nicolò Caveri. Ero a Parigi quando, in una libreria, venni come attirato - se credessi nel paranormale potrei pensare a un avvenimento voluto - da un grande libro di carte antiche e così scoprii questa storia. Resa ancora più interessante dal fatto che il "planisfero" di Caveri, databile parrebbe nel 1504, era conservato proprio a Parigi presso gli “Archives du Service Hydrographique de la Marine" e oggi presso la "Bibliothèque Nationale".
Il culmine dell’interesse è stato, però, il rendiconto dell’Accademia dei Lincei di un intervento del professor Paolo Revelli che racconta - in una seduta del 1947, presieduta da Luigi Einaudi, amico di mio zio Severino - della probabile amicizia tra il cartografo e il suo concittadino Cristoforo Colombo (le famiglie possedevano dei terreni confinanti in una zona di campagna), visto che la carta tiene conto proprio delle scoperte colombiane e della necessità, per così dire, di esaltare il ruolo di Colombo.
Oggi, con i satelliti e con Google Earth, la cartografia non ha più il valore politico che aveva allora, così come in un lungo periodo della storia umana.

Pneumatici

pneumatici.jpgVittima del tam tam sul possibile arrivo della neve, eccomi preparato al cambio delle gomme. Spuntano le "termiche" e sono pronto ad affrontare le nevicate. Nei primi anni di guida, a farla da padrone erano le "chiodate" oppure il montaggio, in genere condito da improperi e difficoltà di allaccio, delle "catene".
Oggi la tecnologia ci aiuta, anche se lo scorso anno ho scontato, come molti, una certa imbranataggine sul fondo nevoso, dovuta alla mancanza di confidenza, dopo anni di astinenza.
Le gomme sono importanti: ricordo alcuni anni fa, quando ero Presidente della "Commissione trasporti" del Parlamento europeo, un lungo incontro con Edouard Michelin, allora patron dell'azienda, morto un anno fa, cadendo in mare. Spiegava magistralmente come la sicurezza, il risparmio energetico, i problemi ambientali passino anche attraverso i pneumatici.

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