blog di luciano

Le elezioni europee

voto_europee.jpgTrent'anni fa, di questi tempi, "RTA - Radio Tele Aosta" era al culmine del successo. Per le prime elezioni democratiche del Parlamento europeo realizzammo, io dagli studi del Palazzo Fiat, Massimo Boccarella da Palazzo regionale, la prima diretta elettorale della storia della televisione locale.
Se si scorrono partiti e candidati (compreso con l'UV un certo Umberto Bossi...) sembra che sia passato molto più tempo, tali e tanti sono stati i cambiamenti intervenuti nel frattempo.
Ad urne aperte, in un clima di disinteresse, ricordo invece la curiosità di allora per questa Europa che appariva ancora una dimensione misteriosa.

Sergio Pellissier

pellissier_nazionale.jpgPer il calcio valdostano, che ha una storia antica di tribolazioni e speranze, che Sergio Pellissier approdi in Nazionale - primo valdostano a farlo - è una grande soddisfazione.
Sergio si è costruito con tenacia questa conquista a suon di gol e leggo sulle agenzie che forse approderà ad una delle grandi squadre di serie A, dopo la lunga gavetta nel Chievo.
Sarebbe, dopo la maglia azzurra, un ulteriore successo!

Il senso del tempo

lech_walesa.jpgMi scrive un'amica polacca per segnalarmi una grave omissione dei giornali italiani, che hanno dimenticato un anniversario importante. Vent'anni fa, come oggi, si svolsero in Polonia le prime elezioni libere al di là della "cortina di ferro". Un mix raro fra Solidarnosc del baffuto Walesa e quel Papa polacco che contribuì alla fine delle dittature comuniste, sancita simbolicamente e non solo dalla successiva caduta del Muro di Berlino.
Il senso del tempo, che scivola rapido come la sabbia in una clessidra, si accompagna alle grandi lezioni della storia, che è bene tenere a mente come una bussola che ci indica il cammino.

Trentini in lutto

parenti_trentini_air_france.jpgL'incidente aereo dell'airbus di Air France, caduto nell'Oceano Atlantico, ha un risvolto che, al di là della partecipazione al lutto di chi è stato colpito da questa terribile tragedia, ci tocca da vicino, visto che sono scomparsi anche tre esponenti del Trentino, due dei quali avevo conosciuto di persona nelle mie frequentazioni politiche nella Provincia autonoma.
Erano in Brasile nel quadro dell'attività "Trentini nel mondo": una vasta azione che viene condotta da anni per ricreare contatto con la vasta immigrazione trentina nei diversi Continenti.
Una modalità originale, difficilmente ripetibile per l'immigrazione valdostana, con cui abbiamo perso i contatti ad esempio nelle Americhe, ma che resta una struttura da cui trarre opportuni insegnamenti.
Un commosso saluto agli scomparsi.

Un modello originale

chamonix_01.jpgGuardi Chamonix (diecimila residenti e 44mila posti letto) e non puoi che riflettere su come ogni esempio esterno nel settore turistico vada preso con le pinze.
La recente riforma del turismo valdostano deve sfuggire alla trappola di importare modelli esterni difficilmente applicabili alla Valle. Anche se, naturalmente, ogni aspetto comparativo è utile alla ricerca di un modello che sia originale.
Inutile negare che la scelta assai verticistica di un Direttore generale dell'Office du Tourisme, così come previsto, riempie questa figura di evidenti responsabilità.

Simbologia inconsapevole

bandiera_italiana.jpgSe uno riflette su che cosa rappresenti il 14 luglio in Francia, è difficile pensare ad una equivalenza con il 2 giugno in Italia.
La festa della Repubblica, nata con il voto del 2 giugno del 1946, era persino scomparsa - per ridurre le festività - nel 1977, rinascendo nel 2001 per una richiesta dell'allora Presidente Carlo Azeglio Ciampi che si era trovato di fronte ad un "buco" celebrativo mica da ridere.
Per altro la simbologia inconsapevole non serve e gran parte degli italiani si gode la giornata festiva senza conoscerne a pieno il significato.
Non me ne stupisco e neppure me ne scandalizzo, ma di fatto fa riflettere sulla Repubblica.

L'integrazione

bimbi_misti_giocano.jpgManca una storia organica dell'immigrazione in Valle d'Aosta. Tuttavia, proprio per l'importanza di alcuni di questi flussi, c'è chi ne ha scritto in pubblicazioni sparse.
L'immigrazione veneta e quella calabrese sono quelle che nella storia contemporanea hanno avuto l'influenza più importante sulla società valdostana in particolare per l'incidenza quantitativa. L'integrazione, che è una dinamica di dare e avere, ha funzionato.
Oggi i flussi migratori dai Paesi extraeuropei investono la Valle - immagino con un rallentamento in tempo di crisi - e se gli studi non saranno smentiti l'immigrazione proseguirà per alimentare alcuni settori dell'economia di manodopera (agricoltura, edilizia, turismo).
Il confronto sul tema dell'integrazione appare già oggi complesso e altre società europee, in primis la Francia, dimostrano il rischio di fenomeni di degrado, xenofobia, delinquenza.
L'antidoto è avere una politica complessiva. Avevo predisposto in passato per questo una proposta di legge regionale per avere un quadro di riferimento in materia, pur sapendo quanto pesino le decisioni europee e nazionali.

Rifiuti a freddo

inceneritore_02.jpgConoscevo bene il dossier rifiuti sino a qualche puntata precedente.
Eravamo rimasti che il termovalorizzatore (o inceneritore) non è un babau (sono in funzione in Paesi civilissimi), ma che aveva senso se fosse risultato fattibile far scomparire buona parte dell'attuale discarica.
Quest'ultima circostanza, studiata appositamente, è risultata - credo di aver capito - non realizzabile.
Per cui, non essendo stata presa in considerazione l'ipotesi di un accordo per bruciare in Piemonte i nostri rifiuti, appare un impianto a freddo, di cui mi pare esistano due esemplari, che tratta i rifiuti sminuzzandoli. Una parte finirà in discarica - non so dire dove - mentre una parte alimenterà l'impianto di teleriscaldamento di Aosta.
Sarà il tempo a dimostrare la validità della scelta.

Non ci sono più le veline di una volta...

velina_federica.jpgQuando ero ragazzo se dicevi "velina" ti soccorrevano gli studi di storia: durante il fascismo, dal Ministero della Stampa e della Propaganda (Minculpop) arrivavano ai quotidiani le famose "veline".
Si trattava di note di servizio su carta velina rosata, giallina o bianca che ordinavano ai giornali che cosa pubblicare e cosa che era invece proibito.
Ecco qualche esempio:
1/7/35: "Si fa assoluto divieto di pubblicare fotografie di carattere sentimentale e commovente di soldati in partenza, che salutano i loro cari".
4/1/36: "Non pubblicare fotografie sul genere di quella pubblicata questa mattina dal "Messaggero", che dimostrino intimità dei nostri soldati con abissini. (…) Si dia l’impressione di benevolenza da parte dei nostri soldati verso gli indigeni ma non di cordialità, di protezione ma non di affetto".
26/8/36: "Non pubblicare fotografie in cui il Duce è riprodotto insieme ai frati, fotografie fatte oggi durante la visita al Santuario di Montevergine".
Oggi, invece, la velina crea diverse aspettative: dall'inizio degli anni '90, con "Striscia la notizia", si affermò la "bonazza" che portava - con gran esibizione del suo fisico - la "velina" ai conduttori, diventando lei stessa "velina".
Oggi la "velina" storica ha perso il suo significato e si è affermata la "velina" in carne ed ossa, che poi - visti i chiari di luna - potrebbe pure avere talvolta ripercussioni politiche.

Spegnere la luce

lampadina_rossa.jpgNegli anni, anche con alcuni parossismi e certo quale frutto di cospicui finanziamenti da spendere, l'illuminazione pubblica in Valle si è diffusa in modo capillare attraverso una sorta di federalismo del lampione. Così si sono moltiplicate modalità e soluzioni tecniche e in certi casi sono state realizzate illuminazioni di grande suggestione dei beni culturali (da ascrivere in parte al prematuramente scomparso architetto e amico Roberto Casalone), mentre altre - grazie a certi progettisti a caccia del meccanismo "maggior costo = maggior guadagno" - risultano orrende ed eccessive.
Tuttavia, direi che è giunta l'ora, pur sapendo quanto una buona illuminazione delle strade sia una garanzia di sicurezza, di trovare alcune modalità risparmiose, tipo uno spegnimento di castelli e chiese a notte avanzata e soluzioni "intelligenti" - con sensori, anche diffusi - per accensioni, a partire da una certa ora solo in presenza di un qualche movimento. E credo che per analogia per le insegne dei pubblici esercizi si potrebbe immaginare un generale black out, quando manca ragionevolmente presenza umana.
Sarebbe un risparmio complessivo di notevole entità.

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