Secondo il Sole24ore, Aosta e la sua "Provincia" (soppressa nel 1945...) sono al top della qualità della vita. Appurato che "è meglio far invidia che pietà", è bene diffidare del meccanicismo di molti degli indicatori adoperati e mantenersi vigili. Non si tratta di negare l'esistenza di un benessere diffuso e di una qualità complessiva, ma di tenere alta l'asticella e di conseguenza pretendere ormai che la comparazione si faccia con altre realtà europee. E infine: attenzione al binomio "montagna-ricchezza" che rischia di aumentare la distanza fra fondovalle e "montagna vera" in nome dell'ambiguo idolo del P.I.L. e altri dati esaltati o depressi dalla particolarità del campione, cioè di noi stessi e del nostro territorio. Dobbiamo esserne convinti, altrimenti sarà difficile spiegare il perché di una richiesta di una politica particolare per le zone di montagna.