So che si chiama, nell'ultima dizione, "Centro addestramento alpino", ma la "Scuola" - nella sua definizione radicata nel territorio e espressione di eccellenza delle truppe alpine - resta per noi la "Scuola", che festeggia i 75 anni di vita. Un abisso separa la temperie che portò nel 1934 alla nascita di questa "Università militare della montagna" dal giorno d'oggi. L'Italia, l'Europa, la Valle d'Aosta stessa e le Forze Armate sono cambiate da allora, quando la Seconda Guerra mondiale si stava drammaticamente affacciando. Il percorso storico va evocato e compreso: oggi, finita la leva obbligatoria, gli alpini sono professionisti; le frontiere patrie sono ormai passaggi all'interno della stessa Unione europea e gli scenari di guerra - prevalentemente situati in territorio montano - sono altrove e gli alpini intervengono nel quadro di azioni internazionali. La Valle resta però terreno adatto per imparare i segreti della montagna e la "Scuola" - illustrata anche dagli atleti in diverse specialità - resta una organizzazione unica tra tradizione nel solco delle conoscenze alpine e tecniche di montagna e combattimento in continua evoluzione, sperando che la politica sappia difendere gli Alpini nei processi di ristrutturazione futura delle Forze Armate e chissà che un Esercito europeo che prima o poi verrà dia alla truppa alpina lo spazio che merita.