Esce l'ottavo "Rapporto Censis-Ucsi" sulla comunicazione, intitolato "Media fra crisi e metamorfosi" e sono dolori per i giornali quotidiani e anche per i settimanali che vanno a picco, ma colpisce proprio la crisi del quotidiano, che in Italia aveva raggiunto una buona diffusione in passato, pensando che la crisi investe anche la stampa sportiva sino ad oggi fiorente. Scrive il Censis: "La lettura di quotidiani a pagamento passa dal 67 per cento al 54,8 per cento, invertendo una tendenza leggermente positiva che si era registrata negli anni immediatamente precedenti al 2007. Questo è il dato dell'utenza complessiva, cioè di chi legge un quotidiano almeno una volta la settimana. Se prendiamo in considerazione l'utenza abituale, cioè chi lo legge almeno tre volte la settimana, si passa dal 51,1 per cento del 2007 al 34,5 per cento del 2009. Questo significa che, prima della crisi, la metà degli italiani aveva un contatto stabile con i quotidiani, mentre adesso questa porzione si è ridotta ad un terzo". Sarà interessante capire come si porrà "La Stampa" di Torino in questo processo, pensando che, morta tanti anni fa la "Gazzetta del Popolo" e falliti i due tentativi uno antico e uno recente di avere un quotidiano locale, le sue pagine regionali sono le uniche rimaste ad assicurare un'informazione su di un quotidiano.