Sta per compiere dieci anni la legge 15 Dicembre 1999, n. 482 "Norme in materia di tutela delle minoranze linguistiche storiche", di cui ho l'onore di essere uno dei papà. L'articolo cardine della legge recita: "In attuazione dell'articolo 6 della Costituzione e in armonia con i princípi generali stabiliti dagli organismi europei e internazionali, la Repubblica tutela la lingua e la cultura delle popolazioni albanesi, catalane, germaniche, greche, slovene e croate e di quelle parlanti il francese, il franco-provenzale, il friulano, il ladino, l'occitano e il sardo". Avevo dedicato molto lavoro, incontri, dibattiti, visite a tutte le minoranze per ottenere il risultato e ne sono ancora fiero. Pensando inoltre che la valorizzazioni dei nostri patois passa anche attraverso questa legge, che ovviamente riconosce anche i walser, per i quali però avevo proposto quella norma statutaria - il 40 bis - in vigore dal 1993. Tra l'altro una prossima norma d'attuazione sull'"ordinamento linguistico" arricchirà ulteriormente la legislazione. La rilettura dell'attività parlamentare passa proprio attraverso la concretezza espressa dalle leggi come questa e la rilettura degli atti parlamentari mi riempie di rimpianto per certe belle battaglie.