Domani ad Aosta si apre l'ultimo dei processi in cui sono parte lesa. Si tratta di quello dedicato - lo scrivo con tristezza e indignazione - alla pubblicazione su alcuni blog di un testo delirante e più che offensivo contro di me e i miei familiari, inventandosi "vizietti", cattiverie ed oscenità da voltastomaco. Altri due processi, su cui si sono espressi in appello i giudici torinesi, hanno appurato in un caso la pubblicazione su "Il Corsivo" di una notizia falsa di un'inchiesta inventata su di me e nell'altro caso l'invio sistematico alla Procura di Aosta di numerosi esposti anonimi o con firme false che mi accusavano di reati inesistenti. Vi assicuro che essere oggetto di questa campagna diffamatoria è stato sgradevole e pesante da sopportare. Ho sempre ritenuto l'onestà personale una precondizione per fare politica e un caposaldo dell'attività politica in cui sono impegnato da oltre vent'anni. Chi cercava d'infangarmi lo faceva dunque con il gusto e la gioia di farmi del male: ancora oggi ne sono stupefatto.