Per parecchi giorni, con l'approssimarsi del decennale vero e proprio dell'alluvione, si moltiplicheranno le occasioni di ricordo dei fatti del 2000. Io stesso ho collaborato con Sonia Charles per la realizzazione del film-documentario (in onda su "RaiVdA" il 18 e il 19 ottobre) che la "Rai" ha realizzato in accordo con la Regione e che verrà proiettato per la prima volta durante la cerimonia ufficiale del 15 ottobre. Questo mi ha obbligato a riflettere e a ricordare, avendo vissuto all'epoca - come deputato - l'orrore e le violenze dell'inondazione e poi la faticosa ricerca dei finanziamenti attraverso ordinanze e decreti legge. Ma in realtà questa volta la sfera è stata intima e assieme vista da una visuale diversa. La sfera intima sta nella ricerca dieci anni dopo (sarà così per radio anche nel "Caleidoscopio" del 12 ottobre) di elementi più intimistici sul filo della memoria. E, dall'altra, l'aspetto più fattuale, cioè i lavori fatti e la pianificazione territoriale stabilita, sapendo che oggi più di allora certe sciagure si inquadrano in un dibattito mondiale sui cambiamenti climatici, che impattano su zone montane già soggette nei millenni alle modificazioni e alla rudezza della Natura. Non dimenticare non è solo un dovere per i drammi consumati, ma perché la vigilanza non è per nulla banale.