La "Garzantina" è sintetica ma precisa: "Maghreb o Magreb, regione dell’Africa settentrionale situata tra il Mediterraneo e il Sahara, comprendente Marocco, Algeria, Tunisia, e anche Mauritania e Libia ("Grande M."). Deriva il suo nome dall'arabo al-Maghrib («là dove tramonta il sole»), termine con il quale, nell'antichità, gli arabi designarono i territori islamizzati a ovest dell'Egitto". La numerosità di immigrati in Valle d'Aosta, specie marocchini e tunisini, ci obbliga ad approfondire la realtà di quei Paesi e della cultura che esprimono per capire se e come conviveremo con il patrimonio - loro e nostro - di idee e valori e i rispettivi usi e costumi. Quello che sta capitando in queste ore in Tunisia è significativo dei tempi: alla mancanza di democrazia, che va sempre tenuta presente, si somma una crisi economica che, ridotta all'osso, vuol dire, anche per una serie di ragione complesse come avviene per le speculazioni sui cereali o per la storia dei biocarburanti, un aumento dei prezzi dei prodotti alimentari, anzitutto del pane. Gli esperti della FAO avevano detto che questo sarebbe avvenuto e la questione è aperta e in peggioramento. Naturalmente la maggior severità nelle norme sull'immigrazione nei Paesi occidentali - scelta piena di buone ragioni - aumenta la disperazione di chi non ha più una via di fuga e di speranza. Per questo dovremmo occuparci di più dei Paesi poveri e della loro crescita economica e degli spazi di democrazia.