Il dado è tratto oppure no. Alla fine l'esito atteso è noto: quindici a quindici sul federalismo "comunale" nella apposita Commissione Bicamerale. Per cui il testo, così come era stato emendato, in caso di parità, viene di conseguenza respinto. Ormai se il Consiglio dei Ministri dovesse approvare il testo, credo che si tratterebbe del decreto originario. Una normativa bruttina per le Autonomie speciali come la nostra, che deve avere, come pareva avvenisse anche grazie a voto positivo al decreto della Senatrice sudtirolese Helga Thaler, un distinguo a tutela, in modo cristallino, della competenza esclusiva sull'ordinamento degli Enti locali. Ma, al di là del rispetto degli Statuti, resta la situazione paludosa della politica italiana. Far finta di niente, nella sanguinosa guerra in corso, rinvia le decisioni in una faticosa storia infinita che finisce per avere solo sconfitti e mettersi la pelle di salame sugli occhi è inutile. E' saggio mantenere i nervi saldi, tenerci stretta la nostra Autonomia, pur con tutte le criticità e i problemi, aspettando gli eventi in quest'Italia dolente.