Peter Falk, con il suo "Tenente Colombo" ("Columbo" negli States), è stato in televisione per decenni una presenza rassicurante. Con il suo impermeabile stazzonato, l'occhio orbo, il sigaro d'ordinanza e le due trappole per beccare il colpevole: l'evocazione della moglie che annunciava la fine e la frase «c'è un'ultima cosa...» che preludeva allo svelamento finale (per altro già noto sin dall'inizio al telespettatore). Io mi divertivo negli anni assieme a dire al Senatore César Dujany che era la versione valdostana del Tenente Colombo per un suo incedere del tutto simile e un certo ragionare per dimostrazioni. Oggi riguardare le vecchie puntate è come una mozione degli affetti e ritrovare vecchie cose in fondo ai cassetti. Una "macchina del tempo" funzionante e economica. Così Falk-Colombo, ottuagenario con l'Alzheimer, che ci ha lasciati, resta impresso nei suoi film, restituendoci un'epoca e le nostre ingenuità di telespettatori.