Mi piace l'evoluzione tecnologica e ne usufruisco, cercando di stare al passo con i tempi. E' interessante notare come ci sia una sorta di accelerazione in atto, che sembra una rincorsa contro il tempo, per via di quel mondo digitale che sta invadendo la nostra quotidianità, con un rincorrersi di novità e scoperte. Non mi sono mai sentito, neppure per un pizzico, un "luddista", che si ribelli alla modernità, come fece - povero illuso - quel Ned Ludd, l'operaio che nel 1779 distrusse per protesta un telaio meccanico. Ma il mondo, com'è facile constatare, avanzò lo stesso. Più che rompere le macchine, l'incalzare odierno può offrirti la tentazione di far finta di niente, di lasciar perdere e di vivere "staccando la spina", come avviene per chi scelga - e ce ne sono molti - l'analfabetismo, che significa, nel fermarsi, di fatto sprofondare in un analfabetismo di ritorno. Il legame è sottile, perché la Rete presuppone anche, per un suo buon utilizzo, che ci sia una cultura pregressa e anche parallela (cioè legata a modalità tradizionali di apprendimento), altrimenti l'enormità di materiale a disposizione rischia di soffocarti, di diventare come un dedalo in cui perdersi o di darti semplicemente delle cose un'effimera infarinatura. Informazioni e nozioni scritte con l'inchiostro simpatico e destinate, dunque, a svanire in fretta. Certo che qualche ulteriore dubbio ti viene, quando ti accorgi di come cresca, con questo uso di apparati che "sfruttano" Internet e le sue mille possibilità, una crescente riduzione di socialità. Non mi riferisco - per la mia generazione - ai rischi di un isolamento, fatto di "amicizie" più nei "social" che nella realtà, perché per quella logica ho ancora l'antidoto dell'età. Questo non esclude affatto non notare chi, invece, finisce per farsi, pian piano, assorbire dalla sola amicizia digitale, che è insinuante ma può essere vacua. Penso ancora, come problema, alla musica e ai libri. Ci sono, purtroppo, delle perdite sul campo di "mediatori". Il lento scomparire della figura del libraio, il proprietario di libreria che conosceva i tuoi gusti e i tuoi interessi, è una mancanza terribile. E il gestore del negozio dei dischi (o di cassettine) aveva la stessa identica funzione. Oggi supplisce, ad ogni acquisto sulla Rete, un meccanismo automatico, che rileva i tuoi gusti e ti spedisce titoli e suggerimenti, ma senza quel coinvolgimento umano che fa la differenza. Sarà una nostalgia, ma anche di questo si vive, per fortuna. Così Antoine de Saint-Exupéry: «La nostalgie c'est le désir d'on ne sait quoi...».