E' curioso come talvolta le notizie si incrocino in maniera tale da rendere anche un argomento abbastanza banale un oggetto di riflessione. In questo caso si tratta del fenomeno ben visibile - chi non ha un familiare o un amico che ne fa uso? - della sigaretta elettronica, marchingegno che si è affermato in breve tempo, accompagnato dalla nascita come i funghi di negozi specializzati nella vendita dell'oggetto e delle miscele che lo alimentano. E' nato pure l'imbarazzante verbo "svapare", che descrive la boccata con sbuffo che sortisce dal tubicino. Il sito "20 minutes" nella pagina "santé" è uno di quelli che raccontano di uno studio pubblicato in queste ore a cura del "Baromètre de Santé Publique France", che ha analizzato il fenomeno in questi anni in modo approfondito.
Specifica l'articolo: "Il faut préciser que l'étude porte sur les personnes âgées de 18 à 75 ans. D'ailleurs, 90 pour cent des vapoteurs utilisent du produit avec nicotine. En 2017, 3.8 pour cent de la population affirme vapoter, et 2.7 pour cent le fait quotidiennement. Ce sont en majorité des hommes, près de six sur dix. Parmi ces vapoteurs de tous les jours, les personnes ayant un baccalauréat ou plus sont significativement plus nombreuses. Quasiment 40 pour cent des utilisateurs de cigarette électronique continuent de fumer du tabac quotidiennement, contre 50 pour cent qui n'y touchent plus. Enfin, moins de l'un pour cent de cette population n'a jamais fumé". Leggiamo ancora: "La part de fumeurs quotidiens a diminué de 64,5 pour cent à 39,7 pour cent chez les vapoteurs. Cela signifie bien que la cigarette électronique se substitue petit à petit au tabac chez les utilisateurs. Depuis son arrivée en France, 700.000 personnes affirment que vapoter les a aidés à arrêter de fumer. C'est d'ailleurs l'intérêt principal à son expérimentation, six vapoteurs ou ex-vapoteurs sur dix déclarant avoir essayé pour arrêter de fumer. Et le trente pour cent simplement pour diminuer leur consommation de tabac. Un impératif à l'arrêt du tabac: pour être efficace, l'utilisation de la cigarette électronique doit être exclusive". Ma gli studi sulla sigaretta e i suoi effetti continuano ad uscire: "En effet, des études sortent presque tous les jours. Pour le moment, la très grande majorité des scientifiques et médecins s'accordent à dire que la cigarette électronique est nettement moins nocive que le tabac. Les effets à court terme sont bénins. Le produit utilisé ne contient pas les 4.000 substances toxiques qu'on trouve dans une cigarette". Mentre in sostanza c'è chi segna questi elementi in parte positivi, nelle stesse ore la grande città americana di San Francisco ha vietato la sigaretta elettronica nel suo territorio, che è pure un paradosso - almeno in apparenza - visto che una delle grandi società del settore è nata e si sta sviluppando enormemente nella località californiana. Altro paradosso è che proprio in California è legale vendere e consumare marijuana a scopo ricreativo... Invece la "e-sigaretta" è stata vietata - e tra pochi mesi la norma entrerà in vigore - per il boom della sigaretta elettronica fra i giovanissimi, come fenomeno di costume che è diventato di moda e le autorità, aspettando di avere informazioni scientifiche certe sugli effetti sulla salute, hanno deciso di sposare la rigida linea proibizionista anche per contrastare una spregiudicata politica di marketing di chi produce la sigaretta elettronica e le componenti che alimentano il suo uso. E' un interessante caso di scuola di come i legislatori debbano in seguire una novità che emerge e si sviluppa in modo impetuoso e non si sa bene come perimetrare certi fenomeni, di cui in Francia - come detto - si sono segnalati effetti apparentemente benefici per chi abbandona o diminuisce l'uso della sigaretta tradizionale. Il nocciolo del problema - che ha una valenza politica generale applicabile ad una miriade di casi - è la lentezza dei Parlamenti nazionali e locali, cui spetta ancora il ruolo prevalente della legislazione malgrado l'invadenza crescente di strumenti degli esecutivi (lo fa Emmanuel Macron in Francia, Donald Trump negli Stati Uniti ed in Italia avviene con l'abuso della decretazione d'urgenza e relativo voto di fiducia). Ci sono procedure che spesso cagionano tempi troppo lunghi di discussione e di deliberazione a fronte di decisioni che dovrebbero essere rapide per dimostrarsi efficaci.