Non ero ancora stato concepito - era il 1957 - quando gli Stati Uniti, in piena "Guerra fredda", si posero il problema della supremazia tecnologica della Russia, che era chiara in quel momento nella battaglia per la conquista dello spazio. Così si sviluppa quello slancio che porterà, oltre al resto, alla nascita di di quella cosa che oggi chiamiamo "Internet", abbreviazione di "Inter(national) Net(work) - rete internazionale", noto anche con il più sintetico "Web - rete, ragnatela". Esiste una data, che ne sancisce la nascita: il 29 ottobre 1969, quando io avevo dieci anni e nulla sapevo di questo seme che avrebbe fruttato una rivoluzione digitale che avrebbe investito la mia generazione. Quel giorno ci fu "Il collegamento" fra i primi due nodi della Rete, realizzato tra l'università di Los Angeles e quella di Stanford.
Ne parlerò, in salsa valdostana, nella mia trasmissione radio del martedì su "RaiVd'A" nell'ambito delle celebrazione che la "Rai" farà in un solco che trovo interessante. Come fece il famoso maestro Alberto Manzi (1924-1997), la "Rai" vorrebbe lavorare di più per alfabetizzare gli italiani all'uso del Web. Io so bene chi era il maestro Manzi, che appariva sugli schermi televisivi in bianco e nero in una logica di apprendimento linguistico calda e coinvolgente. C'è un sito a lui dedicato che racconta questa pagina della sua vita rimasta nella memoria di tanti: "Nel 1960, in novembre, Alberto Manzi viene mandato dal suo direttore didattico a fare un provino alla "Rai": stavano cercando un maestro per un nuovo programma per l'istruzione degli adulti analfabeti; viene scelto e gli viene affidata la conduzione di "Non è mai troppo tardi", trasmissione che durerà fino al 1968. L'idea del programma e del titolo fu di Nazareno Padellaro, direttore generale della Pubblica Istruzione. In questo periodo Manzi è un "insegnante distaccato" presso la "Rai": «Continuavo a percepire il mio stipendio di maestro elementare. Dalla "Rai" ricevevo un "rimborso camicia" perché il gessetto nero che usavo per fare i disegni era molto grasso, si attaccava ai polsini della camicia e li rovinava...». "Non è mai troppo tardi" è considerato uno dei più importanti esperimenti di educazione degli adulti, conosciuto e citato nella letteratura pedagogica internazionale, del tutto innovativo nell'impianto organizzativo, nello stile di conduzione e nel linguaggio didattico. Indicato dall'Unesco come uno dei migliori programmi televisivi per la lotta contro l'analfabetismo, nel 1965, al Congresso internazionale degli organismi radio-televisivi che si tenne a Tokyo, ricevette il premio dell'Unesco. «Non insegnavo a leggere e scrivere: invogliavo la gente a leggere e a scrivere» ha detto Alberto Manzi della famosissima trasmissione con cui, possiamo dire, sia diventato "il maestro degli italiani". Non è mai troppo tardi divenne conosciuto ed imitato come format televisivo da altri Paesi, in particolare dell'America latina". Oggi questa ambizione pedagogica è molto più complessa, ma l'idea di riflettere con un "Internet Day" è molto interessante. Torniamo alla storia di Internet e traggo da "docentiattenti" riferimenti utili per questi cinquant'anni che hanno dato il "La" a questo strumento oggi indispensabile e davvero globale: "Anno 1969. Quale grande evento della storia dell'uomo ci ricorda questa data? Lo sbarco del primo uomo sulla Luna, risponderete! Ebbene, non tutti sanno che nello stesso anno accadde anche un altro fatto memorabile. Siamo in piena guerra fredda, e il mondo è diviso in due grandi sfere di influenza: Stati Uniti ed Unione Sovietica. Incombe il terrore di una guerra nucleare. Il Ministero della Difesa americano, allarmato dalla minaccia sovietica, incarica "Arpa - Advanced research projects agency" di studiare un sistema di rete via computer tra le varie basi militari, efficace anche in caso di guerra nucleare. Nasce così "Arpanet", una rete studiata in modo che ogni nodo potesse continuare ad elaborare e trasmettere dati anche nel caso in cui i nodi vicini fossero stati danneggiati. All'inizio si connettono in rete solo alcune basi missilistiche intercontinentali (già si chiamavano "siti"), e in seguito le principali Università americane e alcuni enti governativi come la "Nasa". Quando i rapporti tra le due super potenze divengono più distesi, la rete viene utilizzata prevalentemente dalle Università le quali, capita l'importanza del mezzo messo a loro disposizione, lo sfruttano a pieno ritmo per il trasferimento di file tra computer e per la posta elettronica che permette la comunicazione tra utenti in tempi velocissimi! Nel 1983, il crescente utilizzo di "Arpanet" porta alla creazione di due reti, la prima, prettamente militare, chiamata "Milnet", la seconda denominata "Internet" che inizia a diffondersi nelle Università americane ed europee e nei Centri di ricerca. Il nome "Internet" deriva dal fatto che si tratta di una rete ("net") di computer "INTERconnessi" tra loro. E finalmente, dopo qualche anno, Internet arriva anche in Italia. Siamo nel 1986. E' esattamente il 30 aprile quando avviene il primo collegamento tra il "Cnr" di Pisa e la Pennsylvania. Per il nostro Paese inizia una storia nuova, una storia a cui i giornali di allora diedero pochissimo peso, ma che rappresentò l'inizio di una nuova era per l'Italia!". Rifletterò anch'io in radio su questi eventi, che hanno questo snodo ben noto nella storia dell'umanità, con scoperte che da belliche diventano utili nel resto della nostra vita. Esiste pure un passaggio molto vicino alla Valle d'Aosta, esattamente a Ginevra. Vediamo perché dallo stesso sito appena citato: "Il tempo scorre e siamo già nel 1989, data epocale, anno in cui, con la caduta del muro di Berlino, si ha la fine della guerra fredda. Il 1989 è l'anno della svolta per Internet che diventa una rete pubblica a tutti gli effetti, cioè aperta a tutti! Nel frattempo, al "Cern" di Ginevra, Tim Berners Lee - da tutti conosciuto come il padre del web - inventa il linguaggio "Html", cioè il linguaggio con cui sono realizzati i siti web. Tim immagina questi siti collegati tramite dei link in una grande ragnatela mondiale che in inglese si dice "world wide web", cioè "www". Tutto questo avviene nel 1991, l'anno dell'inizio del web così come lo conosciamo oggi". Mezzo secolo ci divide dalle prime radici del Web: bisogna ora profittarne per capire dove andremo con pregi, difetti, rischi e opportunità. Ciò vale per le persone e anche per i territori, compresa la piccola Valle d'Aosta, luogo test esemplare, se ci credessimo davvero e non fossimo sempre nella palude stigia di una politica paralizzata. Sarebbe prezioso a beneficio di tutte le altre Montagne con la "m" maiuscola, com'è la nostra.