Capisco come, in generale, esista ormai una tendenza alla lamentazione e tocca conviverci. Certo fra stanchezza, nervosismo e persino depressione so bene quanto ci siano le motivazioni per prendersela, ma spesso si esagera e vorrei su questo annotare qualche pensiero in scuro e in chiaro. Premetto, a completamento, che vorrei ogni tanto darmi un pizzicotto e scoprire che tutto quanto non sia altro che un brutto sogno e poco consola che un giorno ne usciremo. Ci mancherebbe altro! Ci pensavo l’altro giorno quando abbiamo incontrato come Giunta regionale i "protestatari" in piazza Deffeyes, che certo non lesinavano insulti vari e violenza verbale, dopo aver portato, qualche giorno prima, un trattore pieno di merda come fine espressione d'opinione. Ma quel che mi è spiaciuto non sono stati questi eccessi evidenti, quanto l’idea che gli «scemi, pagliacci, ladri» di certi slogan con cui siamo stati apostrofati sgobbano, come da loro dovere, dal mattino alla sera alla ricerca di soluzioni, lavorando con serietà su dossier difficili in un caos di notizie da Roma dove regna confusione e pressappochismo.
Per fortuna altri queste cose le capiscono ed apprezzano chi si spende in prima persona. Per altro chi ha responsabilità nelle decisioni sarebbe da internare se non sapesse apprezzare la gravità delle circostanze e non si desse da fare al meglio delle sue capacità. Ma sentirsi considerati parassiti non va bene: anche la peggior discussione prevede regole d'ingaggio, specie in un logica di confronto pubblico in cui il rispetto evita che tutto vada "in vacca". Ma parliamo, per tornare al chiaro, di un versante positivo. I centri vaccinali della Valle d'Aosta sono un esempio di grande efficienza ed ho raccolto pareri unanimi sulle diverse sedi. L'altro giorno a Perolle di Châtillon l'ho visto con i miei occhi. Accoglienza esemplare, attesa regolare, anamnesi rapida, vaccinazione ed attesa successiva ben regolamentata. Un senso generale di serenità a beneficio anche dei molti anziani accompagnati dai familiari. So bene, purtroppo, come la storia del blocco dell’AstraZeneca peserà sull'insieme delle vaccinazioni. Ha fatto male la Germania a dare il "la" alla decisione poi allargatasi. Ma ciò non stupisce per perché è un Paese ammorbato dai "noVax". Così come si scoprirà facilmente come ci sia stato qualcuno che ha cavalcato la tigre con un battage fatto di strumentalizzazione e controinformazione. Non sono balle il fatto che guerre politiche di combattano sul Web (la cyberguerra) per influenzare elezioni e scelte ed è bene che ce ne sia piena coscienza. Ecco perché almeno in una piccola comunità, in cui l'informazione è anche "passaparola" ed il dialogo personale, bisogna cavalcare con convinzione il "tam tam" della vaccinazione di massa. Senza curarsi di quella minoranza chiassosa degli antivaccinisti, ma combattendo invece quella parte di indecisi che rischiano di non farci raggiungere quella quota necessaria per l'immunità di gregge. E' questa la luce in fondo al tunnel.