L'altro giorno facevo una passeggiata lungo il Ru d'Arlaz, il canale che risale al XIV secolo, oggi modernizzato, che porta l'acqua del torrente "Evançon" dalla frazione Ponteil di Brusson ai comuni di Challand, Emarése e Montjovet, scendendo poi sino a Saint-Vincent. Questi Ru sono importanti, come ricordava Émile Chanoux: «La Vallée d'Aoste est filles de ses eaux. Notre sol, fils des glaciers, est sablonneux: il donne beaucoup, mais il a besoin de beaucoup d'engrais et de beaucoup d'eau. Notre Vallée s'est peuplée à mesure que nos ancêtres ont construit des rus d'irrigation. Elle s'est dépeuplée à mesure que ces rus d'irrigation ont été démolis par le temps, faute de réparations et je dirais dans les mêmes proportions. Le premier problème valdôtain en relation à notre agriculture est, donc, celui des rus».
A lato del sentiero che costeggia il canale, ho visto un gruppo di persone intente a ripulire una vasca di accumulo vicino al canale. Di tutta evidenza un lavoro di manutenzione di un opera a servizio di una frazione sottostante: una "corvée", parola che deriva da "opĕra corrogāta", "prestazione collettiva", derivazione di "corrogāre, radunare", da "rŏgāre, richiedere". Una volta era un imposizione, come ricorda il "Larousse": «On peut distinguer au moins trois types de corvées: celles qui assurent la mise en valeur agricole de la réserve (labour, ensemencement, fauchage, moissons, vendanges, etc.) et son entretien (émondage des haies, aménagement des routes et des ponts); celles qui permettent l'évacuation des produits de la récolte du seigneur (corvées de transport par route ou par eau); enfin les corvées de service général (construction ou entretien du château, curage des fossés et des étangs, etc.)». Abolite con la Rivoluzione francese sono ovviamente rimaste come opera solidale comunitaria ben nota nella nostra Valle. Capita spesso che i nostri Comuni o altri soggetti organizzino giornate di lavoro che cementano il senso di appartenenza e diventano, oltre al lavoro, momenti di socialità. Inutile dire che laddove il cemento che mette assieme le persone tende ad indebolirsi le corvées vanno in crisi e in certe situazioni, come per i Ru, non sarà facile supplire a certe forme di volontariato. Ci riflettevo pensando a come questa storia di lavoro fisico così importante avrebbe un suo valore ideale, direi quasi morale, se applicato ad una corvée di cui la Valle d'Aosta ha bisogno e che deve riguardare le nostre Istituzioni. L'ordinamento valdostano, come tutte le istituzioni democratiche, ha bisogno di cura e manutenzione. La riforma dello Statuto nel suo complesso, ma esistono aspetti come legge elettorale e forma di governo che già transitarono nel 2001 fra le competenze del Consiglio Valle dal 1993 invece è possibile un ordinamento degli Enti locali originale e innovativo. Basta volerlo. Certo per farlo bisogna andare al di là del perimetro della sola maggioranza in carica. Uno spirito riformatore passa attraverso accordi e volontà più larghi, perché questa dovrebbe essere la normalità, quando si affonda la lama in regole fondamentali valide per tutti.