Chi si occupa oggi, come capita a me, del futuro del "Casino de la Vallée" cerca da una parte di affrontare i problemi quotidiani e non sempre è semplice, specie di questi tempi, dall'altra non può non ricordarne la storia ed il ruolo anche con una legittima nostalgia di antichi fasti. Fu mio zio Séverin Caveri ad aprire il 29 marzo del 1947 quella Casa da gioco, che si dimostrò preziosa per tanti decenni per le casse regionali ed è stata ed è ancora un importante polmone occupazionale. Ma quello di oggi è un passo ancora più indietro. Torniamo ad un secolo fa come oggi: il 23 aprile 1921 il Consiglio Comunale di Saint-Vincent approvò un ordine che mirava e ci riuscì all'apertura sul territorio comunale di una "Casa da Giuoco" (sic!).
Una mano amica dall'archivio Comunale del paese ha ritrascritto l'intero verbale, che qui pubblico: "1921, 23 aprile. Consiglio Comunale di Saint-Vincent. Sindaco Elie Page ODG: Apertura Casa da Giuoco Il Consiglio Comunale di Saint-Vincent premesso che al recente Convegno dei Comuni - Stazioni Termali è stata dimostrata esaurientemente la necessità che anche il Parlamento Italiano provveda a regolare con una legge ispirata a sensi di saggia economia e moralità l'istituzione di Case da Giuoco nei centri di villeggiatura che hanno locali adatti; premesso che questo Comune è proprietario di un Casinò Municipale già destinato a tale scopo allorché sembrava dovesse essere approvato il progetto di legge Raimondo-Berenini; pure non dissimulandosi che la Giunta Provinciale Amministrativa sarà contraria al presente ordine di cose; con voti unanimi espressi per appello nominale, Delibera: autorizzasi la Giunta Comunale ad iniziare e concludere trattative per l'apertura della Casa da Giuoco colle persone che diano affidamento morale ed economico e con riguardo al locale che nel Comune sia tradizionalmente riconosciuto come idoneo e più meritevole, assicurando al Comune quella larga partecipazione di utili sotto forma di tasse che è assicurata anche dalla legge francese per le spese di beneficenza e di miglioramento del paese imponendo tutte le condizioni che servono di garanzia di moralità sotto ogni aspetto". Lascio ora alla penna colta ed acuta della mia amica Chantal Vuillermoz, nel suo noto libro "Saint-Vincent Ville d'Eau", cavalcata fra l''800 ed il '900: «II sindaco Elia Page partecipò nel gennaio 1921 con altri sindaci di località termali, tra cui quello di Courmayeur, Cesare Berthod, ad un convegno dell'Associazione dei Comuni di Cura Italiani a San Pellegrino Terme per chiedere la legittimazione del gioco d'azzardo, svago diventato ormai inevitabile, per poterlo così controllare e regolamentare, soprattutto inibendolo alla gioventù che pare frequentasse le bische clandestine. Questi sindaci chiedevano una legge che, consentendo il gioco d'azzardo nei circoli privati e municipali delle stazioni di cura, lo avrebbe limitato, frenato, cautelato, ma soprattutto tassato, volgendo così forti percentuali sugli utili a sollievo di istituzioni di assistenza sociale e di incremento delle stazioni che sostenevano con fatica la concorrenza delle straniere. Così nei locali del Casino Municipale per due anni l'amministrazione comunale di Saint-Vincent consentì il gioco d'azzardo sotto forma di roulette, esperimento che portò nelle casse del comune cifre non indifferenti, ma che si fermò presto causa un decreto del 25 gennaio 1923 del Consiglio dei Ministri voluto da Mussolini, ma forse anche per non andare contro l'opinione pubblica che vedeva il gioco d'azzardo foriero di vizi e perversioni da cui la clientela della nostra cittadina, costituita soprattutto da gruppi famigliari, doveva rimanere estranea. Quindi solo nel 1946, sempre grazie a Elia Page nuovamente sindaco, verrà ripresa l'iniziativa e questa volta in maniera definitiva». Vero: la nascita del Casinò del dopoguerra avviene prima della nascita della Regione autonoma e l'idea fu ripresa dai padri dell'Autonomia. Un'intuizione importante, che ha dimostrato di essere redditizia ed importante ed ha dato lustro con importanti manifestazioni, ma anche purtroppo di vicende giudiziarie. Oggi per sopravvivere e fruttare dovrà cambiare pelle ed avere una strategia vincente per il futuro.