Anche in piazza Chanoux ad Aosta si manifesta per una scuola in aula. La didattica a distanza, che al momento interessa la scuola secondaria di primo grado con la seconda e la terza e le Superiori, è stato il flagello di questo anno anche in una Valle d'Aosta che si è sforzata di tenere aperto tutto il più possibile. Ribadisco come la scuola si faccia in aula e sia un’esperienza di socialità senza eguali fra alunni e con gli insegnanti. Certo, la digitalizzazione apre nuovi mondi da esplorare e diventerà un elemento imprescindibile come strumento didattico, ma la vita vera è quella dal vivo. Oggi dobbiamo ancora fare i conti con la pandemia, ancora aggressiva in Valle d'Aosta, e con norme giuridiche nazionali che incidono in modo molto pesante sulle nostre competenze statutarie. Lo sforzo sarà quello di usarle il più possibile e nei limiti del buonsenso, come sino ad oggi. Ci vuole una grande alleanza fra il mondo della scuola, gli studenti e le loro famiglie, sapendo che la politica valdostana, senza divisioni sul punto, sa bene quanto sia necessaria una scuola efficace ed inclusiva. L'Autonomia deve servire anche a questo.