L'Estate, nominandola con la maiuscola, è arrivata anche quest'anno, nel solito ripetersi delle stagioni che ci batte il tempo. Quel che è interessante è la banale ripetizione di luoghi comuni che languono al sole e non invecchiano, semmai si aggiornano. Propongo qui alcuni capisaldi in ordine alfabetico.
Anziani. Sono da sempre una preoccupazione. Partono campagne in cui si spiega loro quanto nella vita avrebbero già dovuto imparare: non uscite nelle ore più calde, areate la casa, bevete molto. Statistiche improbabili annunciano possibili stragi, tipo Erode per la Terza età. Loro, gli anziani, escono lo stesso, come hanno sempre fatto anche nel periodo del peggior terrore per la pandemia. Autostrade. Il fenomeno è interessante e legato ai periodi di partenze e ritorni (le prime gioiose, i secondi mesti), quando a fronte del "bollino rosso" (caldo, code, incidenti...) si staglia come alternativa la "partenza intelligente", che è poi partire furbescamente nel cuore della notte. Consola il fatto che ogni anno che passa aumentano i pedaggi e le autostrade sono gimcane con cantieri infinite e ingorghi annessi.
Cambiamenti climatici. Pur peggiorati ed accelerati per la stoltezza umana, questa storia è millenaria. Già nella preistoria ci si lamentava del caldo e del freddo e questo, d'estate, si accelera. Quando la temperatura cresce appare la canicola, se piove spuntano le "bombe d'acqua". Siamo diventati lamentosi ed il tutto è peggiorato dall'ossessione delle previsioni del tempo che influenzano le nostre scelte come non mai. Cani. Sono ormai ufficialmente i nuovi bambini. Con il decremento demografico nelle spiagge, sui passeggini, in giro con «papà» e «mamma» ci sono loro. Di tutte le razze, con diversi toni di abbaio, con cacche di diverso colore, animano la nostra estate. I più sfortunati sono abbandonati dai canili, se non sulle strade, dai padroni cattivi che non li portano in vacanza e li scaricano con crudeltà. I gatti in genere se la cavano da soli, perché più indipendenti. Cronaca rosa. Sotto l'ombrellone o seduti fronte alle montagne la tentazione di sfogliare i giornali scandalistici è forte. Per altro i giornali di gossip e pettegolezzi sono stati superati a destra dai quotidiani, che non sanno più come attirare lettori e si gettano avidi sui pettegolezzi. Ecco dunque re, principi e principesse che si dividono le copertine con attori, politici, soubrette e calciatori. Spesso mi accorgo di vivere in un altro mondo quando non conosco nessuno di questi "vip". Diete. Classico dei servizi televisivi è questa forma di sadismo mediatico. Mentre si approfitta del periodo estivo per mangiare ai quattro palmenti e si celebrano baccanali ad ogni pasto: colazione, spuntino, pranzo, merenda, apericena, cena, spuntino notturno più gelatino, bibita e spizzico, vengono regolarmente rovinati da interviste con dietologi e nutrizionisti. Se da una parte si evitano specchi e vetrini e la bilancia è stata buttata dalla finestra, dall'altra appaiono i gufi ad esortarci a dimagrire. Paradosso estivo. Omicidi. Dalla cronaca rosa alla cronaca nera. Nei periodi di magra di notizie, ogni anno, spunta un delitto estivo, generalmente irrisolto, che viene enfatizzato perché c'è poco altro di cui parlare. Si evidenzia in questo modo il progressivo voyeurismo nei confronti dei delitti più efferati. Esiste un elemento consolatorio nel guardare le tragedie degli altri e c'è il gusto macabro di dividersi in innocentisti e colpevolisti. Tutti giudici in calzoni corti e ciabatte. Parlamento. L'ho vissuto: mentre l'Italia è vacanziera, le Camere si riuniscono sino alla fine di luglio su temi epocali nella generale indifferenza. Quest'anno sembra che caschi il mondo per la proposta di legge Zan sull'omofobia (tema serio). Se non approvata subito cascherà il mondo e non c'è pandemia che tenga o crisi economica che sia altrettanto importante. Davanti al Montecitorio o Palazzo Madama le scarpe di deputati e senatori vengono inghiottite dall'asfalto rovente, ma bisogna far vedere che si sta lì sino all'ultimo giorno. Poi si riprenderà a metà settembre... Zanzare. Sono le mie preferite. Cresciamo con loro sin dalle prime punture avvenute in culla. Ma quelle erano zanzare domestiche, che ormai facevano parte della famiglia. Si scopriva sin da bambini una delle grandi soddisfazioni della vita: spiaccicare la zanzara cicciona per aver succhiato il nostro sangue, trasformata in una macchia rossa sul muro. Ma poi sono arrivate dall'Oriente specie zanzarifere terribili, come la zanzara-tigre, che sembra un medico dell'"Avis". Ed è legittimo chiedersi come mai Noè fece entrare anche una coppia di zanzare nell'Arca.