Mi ha molto impressionato il fatto che ci sia anche in Valle d'Aosta un fenomeno già accertato altrove. Per ottenere il "green pass rafforzato" - che viene dato anche a chi abbia contratto la malattia, ottenendo dunque un periodo di copertura dai rischi - c'è chi con fede "no-vax" e perciò contrario alla vaccinazione costi quel che costi, organizza incontri appositi con persone positive al covid-19 per essere contagiato. Par di capire che non si tratti di incontri vis à vis tra malato e chi vuole prendersi il virus, ma "festini" veri e propri organizzati scientemente e con metodo, che servono a creare una trasmissione plurima dell'agente che sviluppa la malattia. Basta guardare quanto avviene in certi ambienti di lavoro e fare due conti su "no-vax" positivi nello stesso momento per capire che non sono purtroppo leggende metropolitane e che molti lo fanno molto semplicemente per tornare a lavorare ed a riprendersi lo stipendio.
Immagino che questo avvenga in più in un clima gioioso nel considerarsi astuti nel far fessi tutti coloro che le regole le rispettano ed in particolare le Autorità pubbliche che emanano disposizioni per fermare la pandemia che loro non vogliono rispettare per seguire teorie strampalate. Non mi infilerò nelle conseguenze penali di questi artifizi per evitare il vaccino e ottenere la libertà agognata con il "lasciapassare" definito "green pass rafforzato" (quello semplice coi tamponi ha ottenuto larghe limitazioni nel suo uso). Anche se una fugace occhiata al codice penale fa ritrovare la seguente norma all'articolo 438 del codice penale, rubricato "epidemia", il quale recita : "Chiunque cagiona un'epidemia mediante la diffusione di germi patogeni è punito con l'ergastolo". Spetterà alla Magistratura capire se certe vicende, oggettivamente favorendo la propagazione del covid, abbiano queste caratteristiche di "diffusione di germi" e certo la pena "ergastolo" suona abnorme. Tuttavia non possono esserci dubbi sul fatto che in questo modo con lo scambio del virus come beffa al diritto si allarghi la cerchia dei contagi e spetta appunto alla giurisprudenza, che ho letto essere particolarmente complessa in materia, capire come rubricare questa modalità di trasmissione del virus. Il fatto certo - e su questo sento di esprimermi senza incorrere in inciampi in interpretazioni della legge - è che questa storia dei contagi volontari scambiati fra malati e sani è moralmente grave. Nel caso della Valle d'Aosta, dove il numero dei non vaccinati resta inquietante ed in certi Comuni il tasso lascia esterrefatti, questo significa una propagazione della malattia che peggiora i numeri e pesa sui criteri con i quali avvengono le colorazioni della Regione intera. Oggi in Valle d'Aosta siamo passati all'arancione e rischiamo di cadere in quel "rosso" che implicherebbe conseguenze enormi sulla vita sociale e sull'economia con danni gravi non so bene come riparabili. Possibile che non ci siano senso di responsabilità e senso del dovere verso la propria comunità? Come si può essere così egoisti e persino masochisti nel pesare sui destini della Valle ed anche sulla propria salute personale nel caso la malattia si manifestasse con conseguenze gravi, pesando inoltre sulle strutture sanitarie ormai al limite? Si può giocare sulla salute degli altri, specie su quella dei propri cari nella scelta scellerata di ammalarsi volontariamente? Questo è il peso enorme di come il settarismo sfoci spesso in follia collettiva e nella nascita di uno spirito di gruppo guidato dall' irrazionalità e da una logica anti-scientifica che sconvolge per i danni che arreca. L'aspetto grottesco è che in tutto questo i "no-vax" fanno le vittime ed i libertari colpiti nei loro diritti. Io stesso sono stato accusato con lettera ufficiale di uno dei leader (sic!) di propagare odio e minacciato - pensa te che dunque coraggio! - di essere denunciato per questo alla Magistratura. Poca cosa, per altro, rispetto agli insulti che mi prendo sui loro gruppi "segreti" o che loro considerano tali. C'è chi prova piacere anche ad odiare.