C'erano voluti vent'anni affinché mi riprendessi dalla fine dell'amore di Al Bano e Romina Power ed ecco che ora - come sale sulle ferite - arriva la notizia della separazione di Francesco Totti dalla moglie Ilary Blasi. Sono momenti difficili per chi crede nell'amore (volevo mettere la "A" maiuscola e forse qualche cuoricino), ma penso che anche questa volta ce la farò. Certo, si scherza, ma è vero che l'estate è la stagione degli amori che appaiono e scompaiono. Una volta appannaggio della stampa rosa, ideale da leggere sotto l'ombrellone, oggi il gossip è finito sui quotidiani, che non sanno più a che santo votarsi per bloccare il crollo delle vendite, ma anche sui "social" si alimenta il pettegolezzo, che resta in fondo croce e delizia.
Mi ha fatto sorridere per la sua proverbiale arguzia Natalia Aspesi, giornalista della "Repubblica", che aveva un tempo una rubrica che ricordo dedicata proprio ai problemi del cuore. Tema sul quale nessuno è autorizzato a sorridere, perché queste storie di amori, sentimenti, tradimenti, momenti nascenti e rovinosi finali permea la vita nostra e dei nostri conoscenti, nessuno escluso. Per altro l'osservatorio valdostano è particolarmente istruttivo con record mondiali - cui ho pure io contribuito - di separazioni e divorzi. Mi sono distratto e torno alla Aspesi, la cui analisi parte da una prima constatazione: «Francesco Totti e Ilary Blasi, la coppia esemplare persino più dei Ferragnez perché più antica e con un figlio in più, e più televisiva che instagrammata (quindi più amata dai meno giovani che dai giovanissimi). L'annunciato annuncio di una dichiarazione comune per le 19, è arrivato due ore di nostri ansimi dopo, oltre le 21, e diviso in due: due comunicati, uno per ognuno dei due ex innamorati, prova tangibile di una separazione in disaccordo, dolorosa. Più stringato quello di Ilary, e forse un po' arrabbiato, più dolente quello di Francesco, con un sottofondo di assunzione di responsabilità, in quella promessa di rispetto verso la moglie non più moglie. Tutti e due chiedono riservatezza, ma sarà dura, e rispetto per i loro figli, e vedo i social all'arrembaggio». Verrebbe da dire che in certi casi il silenzio è d'oro, ma capisco che sono personaggi pubblici e ognuno sceglie i "vip" che vuole. In verità poi ognuno di noi, nel nostro piccolo, quando finisce un amore ha un certa ridondanza attorno a sé. La loro è una ridondanza più grande. Lo dice bene la Aspesi: «Come tutte le coppie ignote che si separano, chissà da quanto anche Ilary e Francesco ci pensavano, chissà da quanto il letto era diventato luogo di gelo e amarezza, e guardarsi in faccia una fatica, e tutti insieme a tavola coi ragazzi, spaesati, in silenzio». A me è capitato ed è bruttissimo, per cui penso che anche per loro, specie i figli, la celebrità non è un balsamo ma un'aggravante. Conclude la brillante giornalista: «Oggi le star svaniscono in un baleno, vedi influencer in quanto foruncolose, e la coppia Totti-Blasi, anzi per essere attuali Blasi-Totti, appartiene allo zoccolo duro della fama concreta, per l'eccellenza in campi diversi e per il seguito di appassionati veri, non follower lamentosi. Anche per loro, è stato più facile gestire il diverso successo che il proprio legame, sarà complicato anche dividere il denaro accumulato insieme e soprattutto il dovere di gestire lo smarrimento dei figli: di cui dò alla coppia il grande merito di averli protetti dalla celebrità dei genitori, consegnandoli alla dolcezza dell'anonimato. La sospettata Signora Cattiva è una Bionda che pare Ilary ma molto meno carina, che si è conquistato il Totti con il padel e forse altre seduzioni. Auguri ovvio, a tutti. Sui social gli ammiratori si strappano i capelli, "Sono sconvolto!", "Ditemi che non è vero!" e massima conclusione "Allora l'amore non esiste!". Stringi stringi non si esce dalla fiaba. Perché l'amore esiste e per questo finisce». E' bello pensare che non sempre sia così, quando amiamo anche su questo alimentiamo la nostra passione.