Se faccio bene i calcoli con oggi mancano 45 giorni, se non si troverà una soluzione alla crisi politica, allo scioglimento anticipato del Consiglio regionale della Valle d’Aosta. Questo mesto conto alla rovescia obbliga ad una gestione in ordinaria amministrazione e questo significa una forte limitazione all’attività del Governo regionale e al blocco di fatto dell’attività consiliare. In queste ore ci saranno incontri decisivi e la situazione resta piuttosto confusa per posizioni differenti su come costruire un proseguimento della Legislatura. Ognuno dentro il Consiglio e fuori di esso tifa legittimamente su scelte diverse: dal proseguimento allargandola dell’attuale maggioranza ad una alleanza degli autonomisti con la Lega e, invece, chi in Consiglio regionale non c’è o vorrebbe rientrarci milita per elezioni anticipate. Tutto legittimo, per carità. Ognuno è libero in democrazia di scegliere le formule che preferisce e applicare i conseguenti comportamenti. Personalmente, avendo la possibilità di guardare a problemi incombenti e a dossier molto complessi, mi auguro solo che si comprenda a pieno la delicatezza della situazione e si applichi, con ingenua semplicità, il buonsenso a tutela dell’Autonomia e per non svendere definitivamente la credibilità della Politica. Insomma: trovare una soluzione, perché il ricorso alle urne sarebbe per tutti una sconfitta.