Bisogna fare attenzione al politicamente corretto, quando oggi si ride e si scherza. Da sinistra e da destra, con le loro diverse angolazioni, ci sono troppi che rendono la vita grama ai comici e sono loro - accusati di far ridere su questioni ormai tabù - a dirlo nella consapevolezza che oggi dove si tocca e ovunque si tocchi spunta una reazione piccata.
Pensavo in queste ore - e dirò il perché - a certi incredibili eccessi di un fenomeno che ho visto nella sua coda finale, quando ero liceale ad Ivrea. Si tratta della Goliardia, che dovendola descrivere per quello che fu, sin da epoca medioevale, suona più o meno così: è il tradizionale spirito che animava le comunità di studenti, soprattutto in ambito universitario, in cui alla necessità dello studio si accompagnano il gusto della trasgressione, la ricerca dell'ironia, il piacere della compagnia e dell'avventura. Ricordo ancora all’inizio dell’Università i colori dei cappelli a seconda delle Facoltà e ho un cugino a me caro, che assurse ai vertici del comando tipo Supremus Ordo, e che mi raccontava episodi e scherzi da far impallidire Amici Miei. Conosco anche alcuni canti, assai licenziosi e politicamente scorrettissimi, che oggi meriterebbero fulmini e saette e forse qualche querela.
Ecco perché mi avvicina al tema odierno, dal sapore goliardico per estensione, in punta di piedi e con preghiera di astensione di chi è sensibile allo scherzo.
Esiste una misconosciuta in Italia Giornata Internazionale dell’Uomo, che si celebra ogni anno il 19 novembre, e che avrebbe scopo quello di promuovere l’uguaglianza di genere, anche dal lato maschile. L’intento sarebbe - uso il condizionale - quello di sensibilizzare gli uomini stessi alle problematiche che si prefigurano nel ruolo maschile come le morti sul lavoro e la paternità. Ma anche con lo scopo di migliorare la salute e il benessere maschile sia dal punto di vista fisico che psicologico.
Giornata festeggiata da una cinquantina di Paesi, ma non riconosciuta dall’ONU, che quello stesso giorno ha beffardamente piazzato la Giornata Mondiale della Toilette, cioè del Gabinetto, in una sorta di contrappasso.
Ebbene, l’alternativa sanguigna è la Giornata degli uomini, festeggiata oggi, 2 agosto. prevalentemente nel Nord-Est italiano e frutto - così pare - di un equivoco. L’oggetto cult sono gli attributi maschili, vale a dire i testicoli nelle loro plurime variazioni dialettali, spesso usate come insulto (sei un co…!)
La Giornata degli uomini del 2 agosto ha radici napoleoniche dell’epoca in cui francesi, a fine Settecento, si impadronirono della Repubblica di Venezia. Tutto prenderebbe origine dalle divise dei militari francesi, dotate di calzamaglie talmente fascianti da lasciare poco spazio all’immaginazione. Secondo la leggenda, che ha avuto qualche riscontro storico. ai soldati transalpini veniva imposto, per una questione di uniformità, di tenere entrambi gli attributi spostati a sinistra della cucitura della calzamaglia.
Da cui è derivato il modo di dire “les deux à gauche” cioè “le due a sinistra”. Non si conosce bene il motivo, ma pare che in seguito la frase “deux à gauche” sia diventata “deux de août” che significa “due di agosto”.
Secondo i vari racconti, la frase sarebbe stata ripresa in dialetto e alterata in ‘do de agosto’ (due di agosto). Così si spiegherebbe il giorno. Per quanto riguarda il mese, invece, sembra che la scelta sarebbe avvenuta per la forma dell’8 (agosto è l’ottavo mese dell’anno), che in orizzontale ricorderebbe per chi ci mette molta inventiva gli attributi maschili.
Chissà che cosa complessivamente è realtà e che cosa fantasia…