È abbastanza singolare che il mondo di X, un tempo uccellino azzurro di Twitter, sia ormai dominato dal tentativo spesso volgare di acchiappo di ninfe e ninfette, cougar e milf che nascondono il volto di professioniste vere e proprio o di gruppi truffaldini.
È una rincorsa a foto che mostrano la mercanzia e offrono servizi di varia portata e per un Social che un tempo vantava una salutare sobrietà siamo ad un evidente declino che finisce per renderlo simile a certe App per gli incontri o a robe tipo Onlyfans, dove trionfa voyeurismo misto a onanismo..
La storia della prostituzione da annuncio è roba vecchia. Ci sono ancora giornali che pubblicano annunci ammiccanti anche in Valle d’Aosta. Evidentemente ci sono amatori del genere.
Nella versione digitale ci sono storie di truffe e ricatti che mi sono state raccontate. Ci sono quelli che cominciano a scrivere in DM (messaggi diretti) con sedicenti fanciulle che sembrano interessate senza prebende, passando poi alla richiesta di invio di filmati i erotici compromettenti del fesso che ci casca. Questo vale arma di ricatto di vere e proprie organizzazioni nate per infinocchiare i gonzi e minacciarli di annuncio pubblico delle loro ”voglie”.
Fantastici quelli che sono così ingenui da cadere nella rete di alias che fingono persino di essere persone famose (maschi o femmine), che sostengono di essersi invaghite di loro, facendoli cascare in versamenti di soldi per improbabili fidanzamenti e per coprire spese improvvise. Conosco un mio paesano che ha speso cifre colossali e mai ha visto l’amata che lo ha riempito di storie inverosimili a colpi di denaro inviato come aiuto.
Sin qui niente di particolarmente tragico. Ben altra cosa è l’impatto devastante della pornografia.
Non sono un bacchettone e appartengo alla generazione sfigata che guardava Postal Market con le donne in lingerie e osava da ragazzetto guardare certe rivistone con le donne nude. Talvolta dormivo a casa della donna di servizio, quando i miei non c’erano, il cui marito era cultore di fotoromanzi hard e mi viene da ridere solo a pensarci. I protagonisti dopo due pagine erano già nudi e in piena azione…
Era una sorta di educazione alla sessualità pane e salame, mentre oggi l’accesso a siti che propongono tutto, proprio tutto, può avvenire con la semplice avvertenza che fa persino ridere: “sei maggiorenne?”.
Una sorta di autocertificazione che apre la porta ad una sessualità senza limiti e avvertenza con una mercificazione della donna ridotta a bambola gonfiabile che inquina la testa degli adolescenti, dando loro un imprinting nefasto. Il Web ospita poi parti oscure dette Dark Web, dove si possono trovare nefandezze orripilanti e le polizie di tutto il mondo inseguono mostri ed orchi che popolano di veri e propri delitti e schifezze. Ogni tanto, per fortuna, vengono smantellate reti veri e propri di abietti come i pedofili. Non è facile trovare soluzioni.
Quel che resta chiaro è che un accesso facile e spesso precoce a contenuti pornografici può avere effetti profondi, soprattutto se non accompagnato da un’adeguata educazione su sessualità, rispetto e relazioni.
La pornografia spesso presenta una visione irrealistica e distorta del sesso, delle relazioni e dei ruoli di genere, influenzando le aspettative dei giovani. Può rafforzare stereotipi e promuovere dinamiche di potere malsane talvolta con elementi di violenza, portando a forme di vera e propria dipendenza. Così come può ridurre la capacità di avere relazioni reali e accentua il rischio di mancare di rispetto verso il partner (come fanno anche certi rapper con le loro canzoni!). Pericoloso è il confronto con standard irraggiungibili di bellezza o prestazione. Il tempo trascorso a guardare pornografia può interferire con lo studio, il sonno e le relazioni sociali.
Ecco perché ci vuole dialogo in famiglia, un’educazione sessuale ben fatta, strumenti veri di controllo parentale, un’informazione intelligente per aiutare i ragazzi a navigare sul Web con la necessaria consapevolezza e senza la paura di parlare con i propri genitori.