Discutendo una mozione, si affermano visioni diverse pure all'interno della maggioranza regionale su due punti ora all'esame della Camera dei deputati, entrambi cavalli di battaglia della Lega. Il primo è il tema della denuncia da parte dei medici dei loro pazienti extracomunitari qualora clandestini; la seconda riguarda l'impiego nel comparto sicurezza delle cosìdette ronde, cioè gruppi organizzati di cittadini. Le due questioni, assai discusse nella stessa maggioranza di Governo, hanno già preso due strade diverse nell'iter parlamentare e c'è da scommettere che alla fine se resteranno - e penso che resterà solo la questione ronde, perché quella dei medici ci assicurerebbe una bella sgridata dell'Unione europea - saranno ridotte al lumicino rispetto alla partenza. Personalmente credo che il Consiglio Valle debba concentrarsi, pur discutendo di temi come questi, sullla propria legislazione sulla sicurezza, laddove abbiamo funzioni e competenze. Penso al rafforzamento del ruolo della polizia locale (dove con legge regionale dal 2005 è previsto un ruolo delle associazioni di volontariato), mi riferisco al sistema di videosorveglianza "Valle d'Aosta Sicura" (fermo al palo da quando non me ne occupo) e al tema caro ai cittadini della Bassa Valle dei numeri d'emergenza "girati" su Ivrea in caso di chiamata (della vergogna della mancanza in Italia del numero unico dell'emergenza abbiamo già scritto).