Siamo alle comiche! Vorrei conoscere i grandi giuristi - a Palazzo Chigi e purtroppo anche al Quirinale - che, scelta la strada irragionevole del decreto legge, lo hanno scritto con i piedi, dimenticando che le procedure elettorali nel Lazio dipendono da una legge regionale e il Governo ha giocato una partita non sua con invasione di un campo altrui. Per cui, alla fine, essendo che in Lombardia - su diversa situazione - il decreto non ha inciso su di un responso comunque positivo della Magistratura, resta il pasticciaccio brutto del Lazio con la povera candidata Renata Polverini che si trova come una sportiva squalificato prima della partenza. Ora che partano, invece, queste benedette elezioni regionali e parliamo di argomenti concreti come la crisi che continua a gelare l'economia: basta guardarsi attorno per capire che la famosa ripresina langue. Intanto, su questa storia del decreto, peccato davvero per l'ennesima figuraccia "all'italiana": più che la culla del Diritto, siamo ormai la patria del... rovescio.