Dopo la "riforma Gelmini", ha avuto un grande successo in Italia l'appello in favore dell'insegnamento della geografia, intitolato provocatoriamente "A scuola senza geografia". Un appello sintetico così concepito: "fare geografia a scuola vuol dire formare cittadini italiani e del mondo consapevoli, autonomi, responsabili e critici, che sappiano convivere con il loro ambiente e sappiano modificarlo in modo creativo e sostenibile, guardando al futuro. Nei nuovi curricoli dei licei e degli istituti tecnici e professionali in via di definizione la geografia scompare del tutto o è fortemente penalizzata. I sottoscrittori di questo documento ritengono che privarsi degli strumenti di conoscenza propri della geografia, in una società sempre più globalizzata e quindi complessa, significa privare gli studenti di saperi assolutamente irrinunciabili per affrontare le sfide del mondo contemporaneo". Come si fa a non condividere? Personalmente sin da ragazzino sono stato affascinato dalle carte geografiche e dagli atlanti e uno dei primi regali ai miei figli è stato un mappamondo che consenta di vedere dove siamo e relativizzarci nel quadro della vastità del pianeta e della sua umanità. Oggi ho sull'iPhone alcune applicazioni utili sulla geografia del mondo e trovo che la geografia, materia complessa e affascinante che ci apre ampi spazi di conoscenza, diventando di fatto una Cenerentola, fotografa un'idea della cultura e della scuola che lascia stupefatti.