Un amico della "Rai" mi ha segnalato la stranezza: nelle case degli aostani è in distribuzione un elenco telefonico rosso che - orrore, nella reazione a caldo, per la nostra Autonomia! - ci mette assieme a Provincia di Torino e Canavese in un riedizione di un passato lontano, relegandoci in fondo alla pubblicazione con svarioni tipo "Challande" e l'assenza dei trattini nei Comuni con dizione composta. Direi che è una guida telefonica - lo segnalo scherzosamente - apocrifa o meglio esempio giusto di spirito imprenditoriale nel nome della concorrenza. Insomma frutto - a naso - di un competitor delle solite "Pagine Bianche" (ricordo un altro tentativo in passato), eredi delle antiche pubblicazioni della "Sip" agli albori della telefonia e che hanno sempre avuto accuratezza e anche attenzione al bilinguismo, che non si ritrova invece in questa guida alternativa. Per altro, vogliamo dirlo chiaro, l'anacronismo sta nel mantenimento dello 0125 e dello 0166, quando la Valle potrebbe avere facilmente su tutto il territorio, grazie all'evoluzione tecnologica, il solo prefisso 0165! Come ho avuto modo di scrivere in passato, la circostanza un pochino pesa sulle bollette telefoniche, per non dire della scocciatura dalla Bassa Valle di avere dal torinese la prima risposta a certi numeri d'emergenza, magari quando il fattore tempo non è banale!