Nick Clegg, il grande emergente nella politica inglese, era mio vicino di banco al Parlamento europeo nelle file dei liberali e democratici: eravamo seduti vicino nell'emiciclo su quelle poltrone blu elettrico che colorano l'aula. Lui poco più che trentenne, io poco più che quarantenne ci impegnavamo durante le sedute in chiacchierate - in francese, che lui parla bene - su argomenti i più vari, prevalentemente politici ma anche familiari e sulla montagna (Clegg conosce bene le Alpi). Ho seguito in questi anni la sua ascesa alla guida dei liberali inglesi - il terzo gruppo inglese, in una logica, ma so che in questa fase rischierebbe di suonare ironico per i patri destini della nostra Valle, "ni droite, ni gauche" - stretti fra i due grandi gruppi conservatore e laburista. In queste ore leggo che la spontaneità e la competenza dimostrata nella campagna elettorale, specie grazie alla televisione dove appare con grande efficacia, potrebbe farne a sorpresa il nuovo premier nel Regno Unito. Ovviamente tifo per lui!