Londra - da dove scrivo - è una città che mi impressiona per il suo gigantismo ed è una Capitale con la "c" maiuscola. E' intrisa di quel cosmopolitismo di un Impero che fu, simbolo di quella finanza internazionale che sta risorgendo dal baratro, piena di ragazze - che meraviglia! - in minigonna senza troppo pensare alla taglia, con nobili eleganti che si aggirano al centro sfiorandosi con tifosi di calcio animaleschi (ieri giocava il Chelsea), con grandi magazzini che da noi te li sogni e che racchiudono il mondo in alcuni piani. Oggi l'Inghilterra - una delle culle della democrazia e dello Stato di diritto, pur vantandosi di non avere una Costituzione scritta con chiaro snobismo verso noi "continentali" - festeggia l'alleanza fra conservatori e liberali, che manda a casa i laburisti, dimostrando la crisi evidente del bipolarismo tradizionale e abbassando l'età di chi governa. Il contrario dell'Italia dove l'età dei governanti resta elevata e anzi la gerontocrazia incalza. Anche in Valle, se scorriamo l'elenco dei posti al vertice delle istituzioni e delle "partecipate", notiamo la prevalenza del fenomeno.