Il giorno della "Festa della Repubblica" lo passerò a Bruxelles in una rapida trasferta nella mia funzione di capo della delegazione italiana. All'atto della fissazione della riunione della Commissione che deve decidere la futura composizione del "Comitato delle Regioni", nessuno si deve essere ricordato che per l'Italia il 2 giugno è festa nazionale... Ma l'occasione sarà comunque utile per snasare dai colleghi l'aria e capire il clima che si respira nei diversi Paesi a causa della "gelata" della crisi. E' chiaro che l'osservatorio serve anche per capire se sia o meno fondata una mia preoccupazione: ogni crisi economico-finanziaria rischia - la storia lo insegna - di creare spinte centraliste, in Europa e nei singoli Stati, a detrimento del livello regionale e locale e il "caso italiano" è evidente con tagli da capogiro alla finanza locale. Una minaccia evidente contraria al buonsenso in una crisi nella quale la democrazia locale ha risposte importanti da dare alle attese dei cittadini e la sussidiarietà o si applica in certe occasioni o il termine è un vuoto esercizio di retorica.