Per un certo periodo, pensando al nostro articolo 14 dello Statuto ("Il territorio della Valle d’Aosta è posto fuori della linea doganale e costituisce zona franca. Le modalità d’attuazione della zona franca saranno concordate con la Regione e stabilite con legge dello Stato"), appariva stridente e irriverente, rispetto al rango costituzionale della nostra norma, la nascita delle cosiddette "Zone franche urbane". Ora la manovra finanziaria le trasforma in non ben chiare zone a "burocrazia zero" (chi ha inventato la definizione è un genio del marketing...), direi un funerale all'iniziativa che già appariva flebile rispetto alla roboante dizione da "effetto annuncio" (prima delle elezioni regionali...). Chi pensava a processi imitativi oggi sarà deluso. La strada maestra è discutere per la Valle il tema di un eventuale "punto franco" (una "Zona franca integrale" è incompatibile con il mercato unico dell'Unione europea) nel quadro del federalismo fiscale, unico treno che passerà, vigilando di non finirci sotto. Lo strumento più flessibile resta, come riflettemmo in passato, una norma d'attuazione.