Sul Web, in diverse salse, è rinvenibile la registrazione del giubilo a "Radio Padania" al momento del gol del Paraguay contro la Nazionale italiana di calcio: una sorta di sberleffo con un animatore radiofonico con tanto di maglia paraguaiana. Commenti successivi illuminano sul fatto che si è trattato di una «scelta ideologica e cosciente» che ha fatto gongolare molti ascoltatori che per telefono supportano ancora oggi questa scelta. Mi sfugge il messaggio politico e la sua profondità. Che scozzesi o gallesi tifino per la loro nazionale quando gioca contro l'Inghilterra mi pare ovvio e se ci fosse una partita fra Valle d'Aosta ed Italia in qualche disciplina tiferei per la Valle. Ma non è il caso dei mondiali. Esiste in questo senso una forma di infantilismo non comprensibile. Immaginiamo anche che molti leghisti spingano il loro federalismo sino ad una logica di piena autodeterminazione e dunque di un'indipendenza di quell'entità chiamata "Padania" (ad usare questa denominazione geografica fu per primo il grande giornalista sportivo Gianni Brera di Pianariva), di cui personalmente escludo che la Valle d'Aosta faccia parte. Si tratta in democrazia di una posizione legittima. Tuttavia, en attendant, penso che sia corretto tifare per gli "Azzurri" oppure "astenersi" e tifare invece per gli avversari o "gufare" finisce per essere un'inutile vanteria - definibile con correttezza linguistica - "da bauscia".