Immaginatevi, come consumatori, se ci fossero nel mondo solo due costruttori di auto o di frigoriferi oppure se, dovendo rifare l'impianto elettrico di casa vostra, vi trovaste a dover scegliere fra due solo elettricisti. I prezzi - banale nozione di economia - salirebbero. Così capita da molti anni nel settore degli impianti a fune, dove per determinati impianti la concorrenza è a due: "Leitner" e "Doppelmayr", competitori nelle gare pubbliche. Ricordo come questa circostanza la segnalai personalmente all'allora Commissario alla Concorrenza Mario Monti sulla base di una buona conoscenza del settore funiviario (sono stato Vicepresidente nazionale dell'associazione dei funiviari per un lungo periodo) e occupandomi del tema a Roma e a Bruxelles. Di fronte al Commissario - che mi interrogò per capire se conoscevo il dossier o se fossi lì come "bella statuina" - presentavo all'epoca le ragioni che dovevano spingere la Commissione alla cautela nell'intervenire per limitare gli aiuti di Stato nel settore funiviario in Valle d'Aosta in ottemperanza alle norme sulla concorrenza. Una pagliuzza se confrontata alla trave nel settore costruttivo. Alla fine con Monti le cose andarono benino e la legge della Valle d'Aosta di sostegno al settore è nella sostanza stata accettata, ma la costruzione - la nuova funivia del Monte Bianco, con i suoi costi colossali e ulteriormente cresciuti nell'ultimo periodo, è un caso di scuola - risulta cara come il fuoco anche in questa logica duopolistica - e non adombro affatto logiche di cartello - su cui c'è il silenzio.