Le novità sul riparto fiscale (o, se preferite, sull'ordinamento finanziario) vanno lette, studiate e meditate e state certi che mi sforzerò di entrare nel merito. Credo, intanto, che la firma sull'atto ufficiale dell'intesa "Stato-Regione" sia imminente e dunque bisogna essere cauti, pensando all'iter che è stato immaginato in analogia a quanto, già da tempo, hanno fatto le Province autonome di Trento e Bolzano in vista dell'applicazione del tanto celebrato "federalismo fiscale". Per altro, la questione dal punto di vista giuridico va seguita con attenzione, al di là degli importantissimi aspetti finanziari, perché il nostro Statuto ha rango costituzionale e dunque il rispetto delle procedure è per noi, sempre e in ogni occasione, un'assicurazione sulla vita. Riassumendo: la Giunta ha trasmesso al Consiglio una manovra finanziaria regionale per il triennio 2011-2013 già tarata sugli accordi finanziari in corso di negoziazione con lo Stato, la stessa Giunta con propria delibera ha autorizzato il Presidente alla firma dell'accordo per l'intesa con lo Stato, il Presidente firmerà con il Governo, intanto con delibera di Consiglio anche il Consiglio Valle prenderà atto dell'accordo, immagino come elemento politico pur "ex post". In parallelo nella Finanziaria dello Stato - e dunque in queste ore, perché si profila una voto di fiducia per l'approvazione alla Camera e tra qualche settimana al Senato - appaiono le norme in legge ordinaria (infatti la "norma valdostana" figura fra le norme proposte nel maxi-emendamento presentato ieri sera dal Governo nella Commissione bilancio della Camera), che poi spetterà alla Commissione Paritetica (di cui sono membro) "blindare" in norma di attuazione dello Statuto. Una procedura che è come una macchina con diversi meccanismi - tipo un orologio - che devono ben funzionare e il peggior nemico, in questa fase, è l'instabilità di Governo, oggi al suo acme, che può creare diverse perturbazioni nel cammino fra intesa e norme di legge. Tecnicismi? Tutt'altro. Ho imparato in anni di attività parlamentare e nell'esperienza regionale che l'autonomia politica funziona solo se c'è chiarezza nelle norme giuridiche. Il resto, molto spesso, sono chiacchiere.