Il 2011 sarà un anno nel quale, a fianco ad anniversari molto importanti (compresi i 150 anni dell'unità d'Italia su cui emerge una crescente confusione), ce ne sarà uno cui tengo particolarmente per un legame professionale ma anche sentimentale, come penso sia per molti valdostani cresciuti con un appuntamento familiare alle ore 12.10, all'ora di pranzo. Il 4 aprile del 1961, con produzione che all’epoca avveniva a Torino e che si spostò del tutto in Valle nel 1968, andò in onda la prima trasmissione radiofonica "Rai" nota come "La Voix de la Vallée", il Gazzettino radiofonico dall'inconfondibile sigla "Montagnes Valdôtaines" (ben prima che fosse inno ufficiale della Valle!), che ha dominato per anni il mondo dell’informazione locale. Solo nel 1976 ci fu invece la nascita della programmazione radiofonica conosciuta allora come "Pomeriggio in Valle". Mezzo secolo e trentacinque anni di "voci amiche" (mia compresa) che hanno consentito la formazione di un patrimonio informativo e culturale impressionante, che andrebbe salvato da ogni rischio di dispersione. Anche se il materiale radiofonico ha, per fortuna, meno problemi tecnici di conservazione. Purtroppo lo stesso non vale per il materiale elettronico della televisione, che ha ormai largamente superato i trent'anni di accumulazione con fatti e persone di cui è stato catturato l'"attimo fuggente". Se non ci sarà una "entente" di qualche genere, come so essere avvenuto in Sardegna, per realizzare una complessiva digitalizzazione, che garantisca una perenne conservazione, i rischi sono quelli della degradazione o addirittura della perdita irreparabile. Come una biblioteca in fiamme.