Il giorno in cui i valdostani dimenticassero l'esistenza di un'"altra" Europa di cui noi stessi facciamo parte, allora sarebbero guai. Ci riflettevo ieri, presentando ai colleghi del Comitato delle Regioni il mio "documento di lavoro" sulle minoranze linguistiche (segnalando il caso che voleva che ieri, 21 febbraio, fosse per l'Unesco la "Giornata internazionale della lingua Madre", come in italiano è stato tradotto "maternelle", che in verità sarebbe "materna"). Mi ha sinceramente colpito il collega Sergio Soave, mio collega deputato in passato e storico di professione (ricordo il bel libro su Federico Chabod), che inaspettatamente ha richiamato alla Commissione "Educ" il mio impegno di sempre per le minoranze linguistiche. Niente di straordinario, ma semplicemente il mio dovere, perché se gli eletti valdostani pensassero solo al nostro giardinetto di casa ci troveremmo alla fine in una sorta di sterile isolamento, mentre l'"altra" Europa di cui parlo è fatta proprio dai tanti popoli autoctoni e storici che attraversano il Vecchio Continente con particolarità linguistiche e culturali che creano, così l'ho definito nel rapporto in costruzione, un "puzzle" che somma alle lingue nazionali un insieme di lingue regionali e minoritarie che fondano un multilinguismo che non ha eguali per la sua ricchezza. Basta scorrere le lingue citate nella "Carta europea delle lingue regionali e minoritarie" del Consiglio d'Europa, pioniere nella difesa delle minoranze, per capire come questo fenomeno sia ricco come l'ordito di un fantasioso tappeto. La bozza di lavoro ha avuto il gradimento dei colleghi con qualche mugugno di due colleghi francesi, che - imbevuti del giacobinismo d'Oltralpe - hanno segnalato la preoccupazione che non si tengano in conto le "lingue nazionali" e che l'Europa metta il naso in questioni che riguardano i singoli Stati. Una visione passatista, visto che il "Trattato di Lisbona" in vigore esalta la diversità culturale e linguistica e impedisce ogni discriminazione fondata sulla lingua o sull'appartenenza ad una minoranza.