Alla fine anche nella mia sezione unionista, quella di Saint-Vincent, c'è stata un'assemblea per affrontare il tema "ingresso PdL nella maggioranza regionale". Vorrei fare qualche osservazione, dopo aver partecipato e seguito il dibattito, introdotto da un lungo intervento del Presidente del Movimento, Ego Perron, che ha spiegato diffusamente e direi con entusiasmo le ragioni del "sì". La prima: ha fatto bene il presidente della sezione, Stefano Juglair, a segnalare la scarsa partecipazione, una ventina di iscritti sugli ottanta complessivi (l'UV ha nel paese 1.500 voti di media e dunque il rapporto aderenti-votanti è bassissimo). La mancata partecipazione, che ha giustificato la mancata votazione lasciando liberi di decidere - così è stato esplicitato - i membri del Conseil fédéral, deve far riflettere: meglio non esserci che finire in una "lista nera" (mi rifaccio al post sul "centralismo democratico"). Seconda: il Popolo della Libertà romano è stato e sarà generosissimo verso la Valle e dunque gli esponenti locali devono essere accolti in maggioranza. Poco conta che l'alleanza autonomista fosse stata la proposta all'elettorato nel 2008 e che i pidiellini ne dicessero "peste e corna" dei governanti unionisti. Ed è poco importante che in passato l'Union abbia fatto leva sulla propria forza e autorevolezza in difesa della nostra autonomia senza avere "amici" locali anche minacciosetti nel caso in cui non si tenesse conto di loro. Va benissimo collaborare a Roma, ma perché questo matrimonio in Valle? Terzo punto, direi decisivo. L'alleanza alle Europee e le elezioni aostane mostravano la nuova via da tempo, malgrado all'epoca si smentisse. Ora Perron giustifica così il fatto che i pidiellini (non tutti, come noto) appoggino in Regione senza nulla chiedere: sono pronti ad essere i nostri alleati nel 2013. Così si capiscono le critiche per nulla velate ai partner attuali della Stella alpina... Ho ripetuto poi - e qui mi fermo - di un berlusconismo al tramonto, ma questo mio pensiero è ben noto.