Io immagino che un ipotetico lettore italofono della Lapponia, quando legga le cronache dei nostri giornali non capisca un fico secco delle cose italiane. Guardiamo questa vicenda di Cesare Battisti, terrorista assassino finito in Brasile con l’aiuto dei servizi segreti francesi, dopo che la "gauche caviar" lo aveva adottato, non solo attraverso la protezione offerta dalla "dottrina Mitterand" («non estradiamo chi è stato colpito da sentenze riconducibili a reati che hanno a che fare con la propria ideologia politica», così "neri" e "rossi" si sono ritrovati a Parigi…), ma anche considerandolo una sorta di icona da proteggere contro la Magistratura italiana, pronta a condannare - così è stato detto - nel nome di uno Stato autoritario che non concepiva una sinistra di lotta.
Una teoria aberrante, che dimostra un'ignoranza spaventosa ed un'attitudine libertaria davvero degna di miglior causa. In Brasile, però, questo disegno di una Magistratura liberticida è servito, alla fine, per giustificare la castroneria del presidente brasiliano, il "compagno" Lula, che ha visto in Cesare Battisti (quello "vero" di Cesare Battisti si rivolterà nella tomba per l’improvvida omonimia) non un sanguinario terrorista ma un intellettuale da proteggere. Un quadro desolante al quale la politica italiana, dopo aver annunciato fuoco e fiamme in caso di mancata estradizione, sembra reagire con un'energia degna di un bagnante steso sulla sabbia di Copacabana. Poi il nostro lappone, amante della lingua di Dante, volta pagina e scopre l'"alter ego" della situazione, quando nel corso dell'ultimo "G8" - lo ha detto lui e dell'incontro con Barack Obama c'è il filmato - il presidente Silvio Berlusconi avrebbe fatto il giro dei "grandi del mondo" per dire loro che in Italia da sempre «comanda» una Magistratura «di sinistra» (chissà in inglese l'interprete come avrà tradotto il termine!). Ma come diavolo è possibile che, dopo una Magistratura conservatrice e retriva, appaia, come il rovescio impossibile di una stessa medaglia, invece una Magistratura «comunista», perché è questo il termine più usato dal Cavaliere per rappresentare il campo avverso al suo. Forse bisognerebbe consigliare all'amico lappone di rinunciare a capire e noi con lui.