La campagna referendaria si chiude nelle prossime ore e poi andremo al voto domenica e lunedì mattina. L'informazione sui quattro quesiti, che pure è aumentata nell'ultima settimana, non so francamente quanto abbia inciso su di una complessiva conoscenza sui temi e sull'esattezza delle conseguenze del voto sulle norme in vigore su cui agirebbe l'abrogazione. Io, in questo mio spazio, mi sono sforzato di farlo. E' vero, infatti, che in modo crescente l'uso di Internet sostituisce i metodi tradizionali d'informazione e crea una possibilità di crearsi un'informazione à la carte che penetra in modo efficace attraverso quella nervatura capillare che sono i social network oppure più semplicemente quelle "catene di Sant'Antonio" che attraversano la posta elettronica. C'è da aggiungere anche la maggior mobilità dei telespettatori, dimostrata dagli ascolti televisivi dei grandi telegiornali nazionali. In questo senso, la logica notizia-commento di Enrico Mentana (che stasera trasmette il telegiornale di "La7" in diretta da Saint-Vincent dove ritirerà il "Premio di giornalismo 2010") ha spostato masse di utenti con una perdita secca per testate come il "Tg1", legate in tutta evidenza a quel sistema informativo filo-governativo che non ha eguali nei Paesi occidentali. Io domenica voterò di prima mattina, convinto nel merito e anche del significato politico di quattro "sì".